è stato veramente utile non andare a votare subito all'indomani delle dimissioni di Berlusconi?
Il Governo Monti è stato davvero vantaggioso per l'Italia? Se si come mai gli Italiani non l'hanno percepito facendo pagare addirittura il prezzo più alto ai partiti che in modo serio , responsabile e generoso si sono prodigati nel sostenere il cosiddetto governo dei tecnici?
Davanti alla prospettiva di un ritorno alle urne, l'Italia potrà reggere altri mesi di ingovernabilità e di campagna elettorale, nonostante la galoppante crisi economica e sociale che ci deprime la vita quotidiana?
È veramente di tutti la priorità di far ripartire l'economia ,dando risposte alla mancanza di lavoro giovanile e al crollo dell'occupazione, anche di quelle aree ricche del paese, per non parlare dei drammi che si consumano ogni giorno nelle aree più depresse del mezzogiorno?
È una priorità di tutti sostenere e rilanciare le piccole e medie imprese che ogni giorno vengono umiliate dalla stretta creditizia e dal livello imbarazzante della tassazione?
Con quale legge elettorale andremo votare?
Le forze politiche presenti, oggi, in parlamento sapranno fare una legge elettorale capace di garantire la governabilità , tralasciando gli egoismi d'appartenenza?
Il Movimento 5 Stelle vorrà veramente cambiare il Porcellum , visto che è stato da esso favorito (non a caso, li dove si è votato con il sistema delle preferenze e delle liste nelle Regionali, il Movimento dimezza il suo consenso)
Queste sono le domande a cui, oggi, tutte le forze politiche in campo sono chiamate a dare risposte, perfino il Movimento 5 Stelle che, diventando il primo partito Italiano, non può solo incarnare la protesta e la destabilizzazione del sistema Italiano, ma deve sapersi assumere le responsabilità che vanno ben oltre il finanziamento pubblico dei partiti, il dimezzamento dei parlamentari,....ecc visto che un quarto degli italiani l'ha votato. Prima di passare alle cose di casa nostra, va detto, con chiarezza, che il PD, indubbiamente, ha sbagliato la campagna elettorale, ritenendo conclusa la sua missione con le primarie ,per cui, una volta sconfitto Renzi, pensava di avere la vittoria in mano e che Berlusconi e il Berlusconismo ormai appartenessero al passato . Non ha saputo interpretare in tempo utile il nuovo fenomeno del Movimento 5 Stelle, eppure molte dei loro temi sono stati argomenti trattati durante le primarie, bollati allora con troppa superficialità, mentre, oggi, tutti, dai più scettici ai nuovi sostenitori, vorrebbero buttare Renzi nella mischia, mostrando ingratitudine e sciacallaggio nei riguardi di Bersani, rischiando così di bruciare l'unica opportunità del PD e del centro sinistra per vincere e governare l' Italia in caso di anticipato ritorno alle urne.
Anche in Basilicata, il PD, è inutile nasconderlo, ha ottenuto un pessimo risultato, basta un solo dato per fotografare l'insuccesso. Nelle primarie di partito del 2007 andarono a votare 73000 persone, quasi quanti i voti che abbiamo preso in questa tornata elettorale. In Provincia di Matera, abbiamo perso circa 20.000 voti, quasi la metà dei voti li ha persi nel Metapontino che, in questo momento, è un territorio in grande sofferenza a livello socio- economico, un territorio per nulla rappresentato in ambito provinciale, regionale e nazionale. Credo che sia arrivato il momento in cui la classe dirigente di questo partito, presente nel Metapontino, e mi rivolgo sopratutto ai segretari di Sezione, ai dirigenti ,ma anche ai tanti Sindaci e rappresentanti negli enti locali svolga appieno il mandato, ripiegandoci fuori dalla logica delle filiere o, meglio, contro le filiere, che tanto danno stanno procurando al nostro partito, ma anche ai nostri territori e a ragionare seriamente delle problematiche di questa vasta area, a partire dal turismo, dall'agricoltura, dall'industria, dalle vie di comunicazione alla sanità. Bisogna provare ad immaginare e a programmare con i cittadini il futuro ,mettendo in campo politiche efficaci per far ritornare questo territorio ad essere la locomotiva di questa regione.
Una riflessione, certamente, va fatta sul risultato di Pisticci, dove il PD, rispetto alle votazioni del 2008 ,arretra notevolmente, ma rispetto alle ultime amministrative,ha preso 500 voti in più e rispetto alle primarie ha raddoppiato i consensi.
La coalizione di centrosinistra è nettamente prima, così come non può essere sottovalutata la presenza sia alla Camera che al Senato di due candidati Pisticcesi che inevitabilmente hanno sottratto consensi al PD. Questo è facilmente riscontrabile quando si va ad analizzare il flusso dei voti alla Camera e al Senato. Mentre il Pd è rimasto sostanzialmente invariato, è aumentato il consenso dei partiti alleati per la presenza dei candidati locali. Nessuno di noi considera buono il risultato, anche se tale dato va inquadrato nel contesto Pisticcese, dove non vanno nascosti i tanti problemi che questo partito ha dovuto affrontare, nel corso di questi ultimi anni. Mi riferisco alla scissione, anche se, lo voglio ribadire , questo partito non ha mai cacciato nessuno, lasciando le porte sempre aperte anche a chi si è candidato contro il PD ,in primis il Sindaco e l'abbiamo dimostrato nelle primarie, ma anche alle ultime votazioni. A chiunque ha voluto lavorare per il partito non gli è stato impedito di farlo e questo continuerà ad essere l'atteggiamento della sezione. A Pisticci, più che in altri posti , è stato dato un voto contro il Partito Regione e contro la sua leadership. Indubbiamente, il territorio di Pisticci , come è stato più volte detto ,vive un periodo di forte marginalizzazione ed ha molte questione aperte nei confronti della Regione, cito solo i più significativi : la Valbasento, l'ospedale gli impegni presi e non mantenuti, il piano dei lidi, la questione ambientale, la Pista Mattei. I Pisticcesi hanno voluto in modo tangibile, punire il Partito Regione e dire che il periodo della sudditanza è finito, per cui o si mette mano per affrontare e risolvere problemi ormai incancreniti, o per questo partito il futuro sarà sempre più difficile.
È necessario che chiunque viva la politica come professione ricominci a vivere a fianco dei cittadini, abbandonando le case d'avorio e facendosi carico dei problemi reali dei cittadini, in primo luogo dalla perdita del lavoro alla mancanza del lavoro e ai tanti disagi sociali.
Il Segretario del Partito Democratico Pisticci e Marconia ROCCO NEGRO
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