Per raccontare l'opera del grande scrittore siciliano, il lungometraggio si avvale anche delle opere di due artisti e scultori italiani: Fausto Pirandello, morto nel 1975 e Mimmo Centonze nato nel 1979. Fausto Pirandello nasce a Roma nel 1899. Figlio del celebre drammaturgo e premio Nobel Luigi, a 19 anni e dietro suggerimento del padre, interrompe gli studi classici per dedicarsi all'attività artistica. I primi dipinti sono del 1923. Esordisce alla III Biennale Romana nel 1925 e partecipa alla Biennale di Venezia nell'anno seguente. Nel 1927 si trasferisce a Parigi dove studia Cèzanne e i Cubisti ed entra in contatto con il gruppo degli italiani di Parigi: Severini, Tozzi, De Chirico, Savinio, Campigli, Peresce, Magnelli, De Pisis. Nel 1931, rientrato a Roma stringe rapporti con gli esponenti della Scuola Romana e nello stesso anno inaugura una personale alla Galleria di Roma. Negli anni seguenti partecipa alle Sindacali Romane, alla Biennale di Venezia, alle Quadriennali. Dalla metà degli anni Trenta inizia il periodo più maturo, segnato da una forte drammaticità esistenziale con opere dalla forte matericità e dalla originale impaginazione delle scene. Nel 1939 è tra gli artisti romani che espongono a Milano con il gruppo Corrente. Nel 1942 espone alla Galleria di Roma e presso la galleria di Ettore Gian Ferrari a Milano, iniziando un rapporto di collaborazione che durerà per tutta la vita. Muore a Roma nel 1975. Mimmo Centonze nasce a Matera nel 1979. A soli 14 anni comincia a riprodurre con notevole rigore tecnico alcune opere dei grandi maestri del passato. Si immerge nello studio dei più autorevoli trattati di pittura e nell'osservazione diretta delle opere nei più importanti musei a Roma, Firenze, Venezia, ma anche a Londra, Parigi, Amsterdam e New York. I primi dipinti sono del 1997. Dal 2002 al 2007 dipinge un'intensa serie di ritratti di familiari ed amici e realizza le prime opere di grandi dimensioni raffiguranti maestose eppure intime figure distese sul parquet. Nel 2007 espone al Museo Michetti e al PAC - Padiglione di Arte Contemporanea di Milano. Nel 2008 dà vita ad una serie memorabile di opere caratterizzate dalla forte componente materica sul tema dei capannoni, sorprendenti e mistiche intuizioni luminose che protendono al divino. Nel 2009 inaugura la prima mostra personale a Milano nella Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Il Mappamondo ed espone al Museo della Permanente. Nel 2010 partecipa al Festival di Spoleto e riceve il Premio Speciale Fondazione Roma e nell'anno seguente espone alla Biennale di Venezia. Nel 2012 il Palazzo delle Esposizioni di Roma dedica all'artista una rigorosa ed ampia esposizione monografica, rendendogli così l'onore di essere il più giovane artista, sia dell'attuale che della passata generazione, ad inaugurare una mostra personale nella prestigiosa sede romana.
Le opere dei due artisti rivestono un ruolo di particolare rilievo all'interno di "Fantasmi al Valle", che mostra un nuovo format in cui, a partire dal socioplay di "Ciascuno a suo modo" del 1937 al Teatro Carignagno di Torino, convergono tre incontri su Moreno e Pirandello avvenuti in teatri lontani nello spazio e nel tempo. Si conclude così la ricerca iniziata con "Fantasmi", un play di Ezio Donato (prodotto nel 2002 dal Teatro Stabile e dall'Università di Catania) sui "Sei personaggi in cerca d'autore", che debuttarono proprio al Teatro Valle nel 1921 con una Prima a dir poco tempestosa: l'opera ebbe un tale impatto da suscitare in sala spiccati entusiasmi e feroci critiche, tanto che Pirandello fu costretto a scappare da un'uscita secondaria per sfuggire all'aggressione di un gruppo di spettatori, tra lanci di monetine contro la carrozza e voci che gridavano "Manicomio! Manicomio!". Danno vita all'evento sei attori e dieci psicodrammatisti che insieme agli spettatori mettono in scena a soggetto alcune storie segrete della famiglia Pirandello, narrate da Pierluigi sul palcoscenico. Al centro dell'indagine c'è il complesso rapporto tra Luigi e la moglie Antonietta Portulano che nel 1919, in seguito ad un grave trauma, entra in una clinica psichiatrica da cui non sarebbe mai più uscita. Gli psicodrammi messi in scena al Valle ristrutturano i fantasmi originari di queste vicende alla base di "Sei personaggi in cerca d'autore" e culminano in un sociodramma aperto alla catarsi di tutti i partecipanti tra palco e platea. Si tratta di un nuovo genere di intervento che combina le tecniche di Moreno a quella ricerca transgenerazionale sui segreti di famiglia che inizia con autori come Abraham e Torok per arrivare fino a Schützenberger, Tisseron, Jodorowsky e Bertoli."Fantasmi al Valle" è il primo sociodramma italiano dedicato a questa ricerca e al suo futuro.
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