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mercoledì 12 dicembre 2012

“Riorganizzare e finalizzare la ricerca pubblica per sostenere di più e meglio lo sviluppo della Basilicata “

Abbiamo necessità di finalizzare e soprattutto connettere sistematicamente ed indissolubilmente l’attività di ricerca in generale, ed in particolare quella che si finanzia con fondi pubblici regionali, a tutto il tessuto produttivo lucano partendo da quello del settore agricolo ed arrivando a quello industriale.
L’evoluzione normativa nazionale registrata negli ultimi anni che con il Decreto 226/2006 in merito alla tutela della libera concorrenza ha sancito l’impossibilità di affidamento diretto di commesse alle società partecipate sino a quella di questi giorni sulla Spending Review che dal 2014 limiterà fortemente il trasferimento dei fondi a società a totale partecipazione pubblica (in house), hanno reso indifferibile la decisione di iniziare il processo di riorganizzazione (e non di smantellamento) del sistema della ricerca nella nostra regione puntando sulla realizzazione di un vero e proprio “Polo distribuito” composto da nuclei specializzati allocati anche in agenzie tipo ALSIA che dovranno costituire una solida e numericamente compatibile al mercato attuale “rete di competenze” costituita da ricercatori in grado di supportare il governo regionale sulla definizione delle strategie di sviluppo ed il sistema delle imprese nell’ innovare i prodotti ed i processi produttivi in prevalenza nei settori inseriti nel Piano Strategico Regionale come l’automotive, lo spazio, le agrobiotecnologie e l’energia.
L’indirizzo approvato dal consiglio regionale con l’articolo 27 della legge regionale 17/2011 e la conseguente decisione assunta dal governo regionale nei giorni scorsi di porre in liquidazione la società AGROBIOS, con il passaggio dei 38 tecnici specializzati in ambito ambientale in ARPAB e dei 19 ricercatori in ALSIA, non può e non deve essere vissuta dai diretti interessati e dall’intera comunità lucana come la rinuncia del sistema pubblico di Basilicata a finanziare la ricerca pubblica ma come l’ utile ed indifferibile necessità di riorganizzare un modello finalmente efficace e virtuoso in grado di caratterizzarsi come qualificato presidio di innovazione nel settore delle agro-biotecnologie e non solo.
Nel caso specifico, il passaggio dei ricercatori Agrobios in Alsia in un’apposita ed autonoma divisione ricerca, imporrà una “ridefinizione della mission” della stessa agenzia che ritengo debba in un prossimo futuro caratterizzarsi sempre di più e meglio come agenzia a supporto del settore agricolo e della zootecnia per i quali dovrà erogare “servizi adeguati ed innovativi” in grado di tutelare le colture e gli allevamenti dagli effetti introdotti da fenomeni come ad esempio il cambiamento climatico, gli agenti patogeni animali e vegetali, aumentandone in quantità e qualità la produzione regionale e guidandola alla conquista sempre maggiore di nuovi ed oggi ancora inesplorati mercati. 
Un’adeguata riorganizzazione ed una maggiore specializzazione delle funzioni e delle competenze di ALSIA, unita ad un management stabile e competente, sono certo rappresenteranno le fondamentali condizioni per un suo definitivo rilancio e le premesse per l’avvio del processo di assorbimento di quella platea di tecnici precari che da oltre un decennio attende la legittima stabilizzazione e le cui attività, se adeguatamente finalizzate ed organizzate, possono garantire con una capillare presenza sul territorio regionale utili attività consulenziali, divulgative e formative sui vari servizi implementati e da implementare. 
L’utilissimo dibattito odierno, proposto dal gruppo PD si è concluso con l'impegno assunto in aula dal presidente De Filippo “di costruire una road map sulla vicenda Agrobios e sul processo della sua liquidazione, tenendo costantemente informato il Consiglio Regionale sugli sviluppi della vicenda”, impegno che garantisce tutti, consiglieri compresi, sulla totale trasparenza e volontà di condivisione che si vuole continuare a mantenere a tutela esclusiva dell’interesse della nostra regione.

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