POTENZA – Sabato 22 dicembre, a partire dalle ore 11.00, volantinaggio e Sit-In in Piazza Mario Pagano. “Interrompere la flagranza di reato contro i diritti umani e la Costituzione.
Presidente, che fine ha fatto la prepotente urgenza?” Potenza
Sabato, 22 dicembre
Dalle Ore 11.00 alle ore 14.00
P.ZZA M.Pagano(all’altezza della Prefettura)
Sit-in e Volantinaggio
Interverrà
Maurizio Bolognetti
Segretario di Radicali Lucani e Direzione Radicali Italiani
Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani
Mentre “Cesare” tace, è da “Pietro” che in queste ore sono arrivati segnali importanti di condivisione della lotta nonviolenta di Marco Pannella, che vorrebbe sanare la ferita che da oltre 30 anni viene inflitta allo Stato di diritto, alla Costituzione, alle Convenzioni internazionale a tutela dei diritti dell’uomo. Una ferita rappresentata da 30 anni di condanne da parte della Corte di Giustizia Europea per la non ragionevole durata dei processi, dai richiami del Consiglio dei Ministri d’Europa, da carceri infami assurte a luogo di tortura per un’intera “comunità penitenziaria. Monsignor Agostino Superbo, nelle scorse ore, dopo aver parlato con Marco Pannella ha scritto parole pesanti come pietre; ed è lo stesso Prelato che ha ripetuto che “La lotta per l’amnistia, la giustizia e la libertà va nella direzione di una possibile e necessaria riconciliazione”. Nel corso dell’ultima puntata di Radio Carcere, ad illuminare il triste panorama offertoci dalle più alte cariche istituzionali, si è acceso un faro: la voce di Don Andrea Gallo. Quel Don Gallo, che nell’accettare di candidarsi in liste per l’Amnistia, La Giustizia e la Libertà, ha tra l’altro affermato: "Pannella è un trafficante d'amore".
E poi il messaggio di Don Marcello Cozzi, che ha detto: “un grazie perché in questo momento di grande confusione, di appiattimento degli orizzonti e dell'eclissi della politica, Pannella ci ricorda che la politica è tale solo se guarda in faccia alla gente, solo se si affianca alle loro fatiche, solo se parte dai loro vissuti”.
E poi, e non voglio dimenticarlo, il messaggio del Presidente Vito De Filippo che ha tra l’altro scritto: “Marco Pannella con generosità sta mettendo in gioco se stesso per richiamare l'attenzione delle massime cariche istituzionali su temi attinenti i diritti umani, la legalità, la democrazia, l'einaudiano diritto a poter conoscere per deliberare. Pannella ha ragione quando afferma che c'è una questione non ulteriormente differibile che investe i diritti umani e la Costituzione”.
C’è un piccolo tesoro di consapevolezza e partecipazione e la dimostrazione che la gente, quando può spezzare il pane e il vino dell’informazione, capisce.
“Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati”. Ecco signor Presidente Napolitano, Pannella sta dando corpo alla fame e sete di giustizia e noi torniamo a chiederle di onorare il ruolo di garante del dettato costituzionale. Lei, Presidente, può dare davvero corpo alla “Prepotente urgenza sul piano costituzionale e civile” solo se deciderà di interrompere un comportamento omissivo e invierà alle Camere un messaggio per informare le stesse della flagranza di reato in atto contro i diritti umani e la Costituzione. Noi, per parte nostra, continuiamo ad affermare che l’amnistia nella situazione data è l’unico provvedimento in grado di rimettere sul binario della legalità l’amministrazione della giustizia. Continuiamo ad affermare che dire che “non ci sono le condizioni” è solo un comportamento pilatesco.
Le condizioni si creano e soprattutto occorre prendere atto che è un obbligo sanare la situazione di illegalità nella quale ci troviamo. Presidente, lo faccia prima che sia troppo tardi, diventi speranza, nutra la speranza, eserciti il suo ruolo di garante non dell’illegalità di Stato, ma della legge, del diritto. Scelga, Presidente: lei può illuminare la scena, vestendo i panni del garante del diritto e dei diritti oppure continuare a trincerarsi dietro ad una stucchevole foglia di fico ed essere omissivo e quindi complice dei crimini che vanno consumandosi.
Sabato saremo in piazza per dire una volta di più che occorre “Interrompere la flagranza di reato contro i diritti umani e la Costituzione” e per aggiungere che le lacrime di coccodrillo e i “coccodrilli” sono l’armamentario tipico dei farisei.
Un provvedimento di Amnistia realizzerebbe immediatamente quanto ci viene chiesto da norme e condanne europee. Non si tratterebbe di un "gesto di clemenza", ma di un atto per ristabilire la legalità costituzionale nei tribunali e nelle carceri di un Paese in cui essa viene sistematicamente violata.
P.S.
Intanto vogliate gradire qualche frase raccolta da una trasmissione che da voce a quelle che Marco Pannella definisce “catacombe”, cioè alle nostre infami galere sovraffollate quanto i nostri uffici giudiziari.
Pannella: "Dico al potere che noi nonviolenti intendiamo aiutare il potere a realizzare e rispettare le sue leggi e i suoi impegni"
Pannella: “Ma vi pare possibile che si stia trepidando per la mia vita quando ci sono migliaia di vite torturate?” Pannella: "Bisogna salvare l'antidemocrazia, se no diventa una gigantesca piazzale Loreto"
Capito, Signor Presidente? Noi non abbiamo più tempo e occorre, dico, guadagnare tutto il tempo perso. Perso nell’ignavia, nella mancanza di coraggio, di slanci. Perso in Palazzi dove sembra che la passione autentica sia svanita o forse non c’è mai stata. Dove non risuona l’ ”I have a dream” e nemmeno si riesce a cogliere il senso dello Stato di chi come Marco Pannella non protesta ma propone, non ricatta ma dialoga.
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