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venerdì 14 dicembre 2012

GRUPPO DELLE CONCLUSIONI

Corso di Sensibilizzazione all’Approccio Ecologico-Sociale ai Problemi Alcocorrelati e Complessi (Metodologia Hudolin) Matera 26 Novembre - 01 Dicembre 2012.

Nella settimana dal 26 Novembre al 01 Dicembre 2012 si è svolto a Matera, presso l’Hotel Palace il Corso di Sensibilizzazione all’Approccio Ecologico Sociale ai Problemi Alcolcorrelati e Complessi (Metodologia Hudolin).
Il Corso è stato organizzato dall’ACAT “Magna Grecia”, dalla SIA (Società Italiana di Alcologia) sezione Apulo-Lucana e dall’AICAT (Associazione Italiana Club Alcologici Territoriali). 
Lo staff dei docenti è stato composto da: 

  • Coordinatore del Corso: Maria Teresa Salerno,
  • co-coordinatori del corso: Niccolò Pio Onorati e Valeria Matteucci, 
  • conduttori dei gruppi: Gianni Carrassi, Niccolò Pio Onorati, Valeria Matteucci, Angelica Romanelli e Francesco Viggiano. 
  • co-conduttori dei gruppi: Silvana Colomba, Vincenzo Martiradonna e Umberto Miriello. 
  • relatrice: Olga Tataranno; 
  • organizzazione e conduzione dell’attività di segreteria: Cosima Cassano. 
Al corso hanno partecipato 43 corsisti provenienti da Matera e provincia e dalla provincia di Bari. Il clima di profonda empatia che si è creato ed i contenuti trasmessi nelle lezioni, nelle tavole rotonde, nelle comunità, nei gruppi con il conduttore ed autogestiti,e dalla visita ai Club hanno stimolato le seguenti conclusioni:
1. L’Approccio Ecologico-Sociale pone al centro la famiglia e la comunità locale viste come risorse e responsabili di proteggere e promuovere la propria salute.
2. Perno del sistema ecologico-sociale sono i Club Alcologici Territoriali. 
3. Il Club è una comunità multifamiliare composta da 2 a 12 famiglie ed un servitore-insegnante.
4. Il Club è autonomo da qualsiasi istituzione pubblica o privata, è radicato nella comunità locale, è aperto alla cooperazione e amicizia tra i Club e le varie agenzie della comunità. 
5. L’Approccio Ecologico-Sociale rivolge particolare attenzione al cambiamento della cultura sociale esistente, cioè alla spiritualità antropologica come parte determinante della vita della persona, della famiglia e della comunità: in essa rientrano i valori culturali, sociali, etici, d’equità e giustizia sociale. 
6. I Club lavorano per la pace, senza la quale non è possibile il cambiamento e la crescita del benessere della comunità. 
7. Il Club è aperto a tutte le famiglie della comunità con problemi alcolcorrelati e complessi (problemi alcolcorrelati combinati con l’uso d’altre sostanze psicoattive, disturbi psichici, senza dimora, problemi con la giustizia, etc…) senza alcuna discriminazione etnica, religiosa o sociale. 
8. Le condizioni per l’ingresso nel Club di una famiglia con problemi complessi sono le seguenti: 
a) che la famiglia accetti di informare del proprio problema specifico le altre famiglie ed assuma le stesse responsabilità delle altre famiglie del Club; 
b) che le famiglie ed il servitore-insegnante siano aggiornati sia nelle Scuole Alcologiche Territoriali che nei corsi monotematici e di aggiornamento; 
c) che nei Club, per ogni dieci famiglie con problemi alcolcorrelati, vi sia un massimo di due famiglie con problemi complessi. 
9. Il Club si riconosce in alcuni comportamenti condivisi: 
a) la puntualità e la regolarità degli incontri del Club; 
b) la riservatezza su quanto viene detto durante l’incontro; 
c) il divieto di fumare durante l’incontro di Club; 
d) il Club si moltiplica all’ingresso della dodicesima famiglia e, comunque, almeno una volta l’anno. 
Si raccomanda fortemente che ogni nuova famiglia che entri nel Club, frequenti anche la Scuola Alcologica Territoriale di primo modulo. 
10. Si ribadisce l’importanza della frequenza della famiglia al Club, intesa anche come famiglia allargata, composta da tutti coloro con cui la famiglia con problemi alcolcorrelati ha rapporti significativi, compresi i figli minori.
11. Le famiglie dei Club devono essere formate ed aggiornate nelle Scuole Alcologiche Territoriali; queste devono essere attive su tutto il territorio. Il 1° modulo di formazione ed informazione, è rivolto alle nuove famiglie del Club, il 2° modulo è per l’aggiornamento delle famiglie, già inserite nel Club, il 3° modulo è per l’informazione e la sensibilizzazione delle famiglie della comunità. 
12. Si ribadisce l’importanza della partecipazione agli incontri di Interclub e ai Congressi Nazionali come Il Congresso italiano dei Club Alcologici Territoriali, che nel 2013 si svolgerà in Sardegna e al Congresso sulla Spiritualità Antropologica che ogni anno in Maggio si svolge ad Assisi. 
13. Ogni famiglia che entra nel Club deve sempre avere la possibilità di un colloquio iniziale con il servitore-insegnante del Club. Un precedente eventuale colloquio svolto da altri che non siano il servitore-insegnante non può sostituire il colloquio iniziale. 
14. Del Club fanno parte soltanto le famiglie con problemi alcorrelati e complessi ed il servitore-insegnante. Non ci sono tirocinanti, visitatori, volontari o quant’altro. L’unica visita prevista è quella concordata con le famiglie dei Club da parte dei corsisti durante il corso di sensibilizzazione. 
15. La formazione e l’aggiornamento dei servitori-insegnanti si conferma come un elemento vitale del sistema ecologico-sociale: le Associazioni dei club, in quanto strumento al servizio dei Club, deve quindi garantire la continuità dei programmi e la loro adeguatezza in base ai bisogni di crescita del sistema ecologico-sociale. 
16. Si ribadisce l’importanza del termine sobrietà: nel Club si creano le condizioni umane perché tutta la famiglia possa scegliere liberamente il proprio stile di vita, perfezionando tale scelta nell’amore e nella condivisione per costruire insieme il proprio futuro. 
Per la continuita’ dei programmi alcologici territoriali in Basilicata i corsisti si dicono disponibili: 
a lavorare nei programmi territoriali contribuendo alla diffusione, alla moltiplicazione e all’apertura di nuovi Club Alcologici Territoriali. In particolare, si sottolinea la necessità di creare le condizioni per l’apertura di nuovi CAT nella zona centro-settentrionale della Basilicata; 
a sviluppare una cooperazione assolutamente paritetica fra Club e Servizi e Agenzie pubbliche e private, nel rispetto delle proprie identità e funzioni al fine di evitare inutili sovrapposizioni o dannose contrapposizioni (presenza della ACAT Matera nella Consulta delle Associazioni di Matera circa il “progetto legalità”); 
a potenziare l’attività di sensibilizzazione sul lavoro dei Club nel territorio attraverso l’intensificazione delle SAT di III modulo rivolte alle famiglie della comunità e a target specifici come scuole, medici di base etc.. L’insegnante sarà un servitore-insegnante formato ed aggiornato che ha già fatto una co-conduzione in un corso di sensibilizzazione; 
a definire Aprile come mese di prevenzione alcologica. Durante questo mese saranno organizzate manifestazioni ed eventi di promozione protezione della salute in alcologia. 
L’ACAT Matera si impegna fra due anni ad organizzare un corso di sensibilizzazione. 
Per la migliore diffusione delle conclusioni, esse saranno inviate al sito dell’Associazione Italiana dei Club Alcologici Territoriali (CAT), ricerca e didattica in Alcologia Università di Bari. Inoltre saranno inviate all’AICAT, alla rivista Camminando Insieme, all’ARCAT Basilicata, al Sindaco di Matera, al Presidente della Provincia di Matera, al Direttore Generale ASM Matera, ai Responsabili SER.T Matera e Policoro, al Vescovo, alla Gazzetta del Mezzogiorno, al Gruppo Logos di Matera, al Quotidiano della Basilicata, a TRM (tv locale), a BLU TV e a Radio Laser. 
Il giorno 15 Dicembre alle ore 18.00 si terrà presso la Parrocchia di “San Giacomo” a Matera un incontro tra i corsisti e gli organizzatori del Corso di Sensibilizzazione per condividere una programmazione per i Programmi Alcologici Territoriali della comunità locale. 
Il Presidente dell’A.C.A.T. della Magna Grecia 
Sig. Braico Cosimo 
Il Vicepresidente della Società Italiana di Alcologia 
Sez. Apulo-Lucana 
Dott. Niccolò Pio Onorati

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