ANCHE IL SOLE 24 ORE DENUNCIA IL SISTEMA DELLA “TASS LUCANA”

Adesso che anche il prestigioso Sole 24 Ore ha scoperto il sistema di informazione istituzionale della Regione Basilicata come “unico caso non solo tra le Regioni italiane” (noi l'abbiamo paragonato all'agenzia Tass dell'ex Unione Sovietica) cosa si deve attendere di più per chiederne conto al Governatore-editore (con i soldi dei cittadini lucani) e al suo fido e settario direttore responsabile del vergognoso impero informativo-comunicativo? Per noi del Csail-Indignati Lucani che la battaglia per l'informazione trasparente, democratica e pluralistica in questa regione la conduciamo da anni, il reportage del quotidiano economico-finanziario è come la “scoperta dell'acqua calda”. Solo che non si può far finta di niente – come sta accadendo negli ambienti politici sia di maggioranza che di opposizione – perchè questa volta è l'opinione pubblica nazionale a scoprirlo. E se Governatore-editore-sceicco e fido direttore-settario non mostrano alcun imbarazzo, noi non ci stiamo a fare la figura del popolo mortificato che subisce in silenzio e sopporta il sistema Tass, come se fossimo una regione del Terzo Mondo. La denuncia del Sole 24 Ore è troppo pesante e offende la nostra coscienza civile e democratica anche perchè non dà voce a quanti si stanno opponendo. Nelle scorse settimane qualcuno si era illuso che con l'incidente Simonetti-Rivelli, che ha toccato il fondo della arrogante arbitraria e privatistica gestione di Basilicatanet, la testa di Rivelli fosse già sul piatto. Così non è stato perchè il Governatore-sceicco-editore gli ha concesso evidentemente ancora una chance. Ma non ha messo in conto che questa volta la denuncia non viene dai soliti indignati-arrabbiati, cattivi e prevenuti, o dai soliti oppositori ambientalisti. Se a muoversi è il Sole 24 Ore (e tra un po' Striscia la notizia che sta lavorando ad un servizio) qualche motivo c'è, sopratutto perchè non si scomoda senza un motivo il giornale di Confindustria in una battaglia frontale e dura, mai avvenuta prima, contro la discutibile classe dirigente regionale. Dunque anche gli industriali non ne possono più e commissionano l'inchiesta per assestare, finalmente, un colpo diretto al subdolo Governatore al quale non resta che la fuga in Parlamento. Un'interpretazione forzata? A noi sembra solo la lettura di quanto è accaduto e che ci dà ragione nella richiesta di mettere la parola fine al sistema Tass e a ripristinare una corretta informazione dalla parte del cittadino. Ma dopo il reportage del Sole 24 Ore siamo rafforzati a continuare con la raccolta di firme per un appello-petizione popolare. Intanto attendiamo un primo segnale con la legge finanziaria 2013 che si preannuncia “lacrime e sangue” per i lucani: si tagli quel milione di euro indecente sperpero nelle mani di Rivelli, si chiuda BasilicataMezzogiorno quotidiano on line di regime, si annullino premi e incarichi attribuiti discrezionalmente. Non possiamo sopportare che si elimina il Programma COPES contro le povertà e si concede per un giorno di lavoro festivo 800 euro ad un giornalista di regime. Di questo ennesimo scandalo la Procura della Corte dei Conti e la Procura della Repubblica certamente chiederanno valide spiegazioni .

Filippo Massaro, Csail-Indignati Lucani