Se è vero che spetta ad essi conferire dignità e credibilità alle istituzioni, in queste settimane, secondo il Movimento Lucania Viva, i partiti hanno dato vita ad una pessima rappresentazione del modo di interpretare il mandato conferitogli dai cittadini, tanto da arrivare perfino ad aggirare le norme di legge, per mezzo dell’escamotage della mancanza ad arte del numero legale nell’ultimo consiglio regionale, che ha fatto scattare i poteri di surroga e di nomina al solo Presidente Folino.
Così, in sostanza, tutti hanno fatto finta di non vedere, nessuno si è assunto direttamente la responsabilità, ma tutti sono rientrati nella spartizione decisa dalle segreterie dei partiti.
Basta scorrere i nominativi prescelti per Enti come il Corecom, l’Ater e l’Ardsu, per comprendere con quanto impegno certosino si è cercato di non scontentare nessun partito.
Nello specifico, pur non avendo nulla da obiettare sulle qualità individuali dei nominati che, a partire dalla riconferma di Perri all’Apt, esprimono indubbie e riconosciute capacità professionali, Lucania Viva considera deleterio e dannoso questo sistema di “governo politico” delle strutture operative che porta a duplicare compiti e funzioni ed a dissipare enormi risorse finanziarie.
La pratica del “nominificio” politico attraverso gli Enti non può essere più giustificata nell’attuale situazione di crisi della pubblica amministrazione, né può rappresentare una sorta di bonus aggiuntivo che ogni partito, quasi alla stregua di un buono vacanza, può spendere come meglio crede.
In questo modo si creano non soltanto “privilegi” ingiustificati ma anche delle incaccettabili “intoccabilità” di appartenenza che impediscono qualsiasi valutazione di efficacia e di efficienza sull’operato degli Enti e dei loro dirigenti.
La verità è che questo sistema di partitocrazia che sta uccidendo ogni forma di democrazia e di libertà, anche in questa occasione ha dimostrato di essere distante dai bisogni del territorio e dei cittadini, e di pensare soltanto ai propri interessi di bottega.
La preoccupante situazione in cui versa la Basilicata richiede di cambiare profondamente il modo di intendere e fare politica.
Sulle nomine è necessario che esse vengano sottratte alla partigianeria politica e per tale Lucania Viva invita i partiti presenti in Consiglio regionale ad adoperarsi per una immediata modifica della legge, affidando ad una Autorità
Indipendente il compito di valutare i profili dei candidati per dirigere gli Enti pubblici regionali, molti dei quali, quassi di nulla utilità per la collettività lucana. Diversamente si continuerà con il teatrino della politica da Grande Fratello, con l’aggravante che in questo caso è venuto meno perfino lo show che doveva svolgersi con il dibattito e con il pubblico confronto in Consiglio regionale.
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