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mercoledì 27 ottobre 2010

Cn a Lamezia Terme - Piano per il Sud, Anci: sua impostazione valorizzi in pieno il ruolo delle politiche urbane

Il documento presentato dal delegato al Mezzogiorno, Vito Santarsiero, indica quattro priorità: lotta alla criminalità, infrastrutture e servizi, nuovo regime di aiuti, e rilancio del credito con l’istituzione della Banca del Sud

L’impostazione del Piano per il Sud deve valorizzare adeguatamente le politiche urbane, con l’adozione di linee di intervento in ambito urbano concentrate sull’obiettivo generale del miglioramento della dotazione infrastrutturale (nodi di servizio, reti della mobilità e intermodalità) e del livello dei servizi essenziali e avanzati. E’ quanto auspica l’Anci nel documento presentato oggi da Vito Santarsiero, sindaco di Potenza e delegato nazionale Mezzogiorno, durante il Consiglio nazionale dell’Associazione, riunito in seduta straordinaria a Lamezia Terme.

Secondo l’Anci sono quattro le priorità che deve prevedere il piano organico di interventi necessari allo sviluppo delle regioni meridionali: innanzitutto la lotta alla criminalità organizzata; ancora il miglioramento della dotazione infrastrutturale e del livello dei servizi; l’ aumento della capacità imprenditoriale e revisione dei regimi di aiuto; ed il rilancio del credito con l’istituzione della Banca per il Sud.

L’analisi del documento, che è stato sottoposto ad approvazione del Consiglio nazionale, parte dai dati statistici generali che disegnano un forte divario tra Nord e Sud. In base a valutazioni SVIMEZ nel 2009 il Pil ha segnato nel Mezzogiorno una riduzione del 4,5%, un valore molto più negativo del -1,5% del 2008, leggermente inferiore al dato del Centro-Nord (-5,2%). Mentre sono ormai otto anni consecutivi che il Sud cresce meno del Centro- Nord, cosa che non è mai successa dal dopoguerra a oggi. Inoltre, dei circa 530mila posti di lavoro persi nell’ultimo anno e mezzo, 335mila sono al Sud. Mentre 6,5 milioni di persone vive in una zona grigia tra lavoro irregolare e economia sommersa. A questo quadro va aggiunto la stima attendibile secondo cui il fatturato delle tre principali mafie supera ampiamente i 100 Miliardi di euro all’anno.

Dalla lettura di questi dati secondo l’Anci emerge la necessità di due sfide per il nuovo ‘Piano per il Sud’. Da un lato bisogna considerare la centralità economica delle agglomerazioni urbane nei settori della ricerca, dell’innovazione e dei servizi avanzati; dall’altro convenire sulla necessità di individuare linee di intervento focalizzate sui temi di lotta alla marginalità e al disagio sociale, soprattutto nelle aree periferiche e peri-urbane.

Presentando il documento Santarsiero ha evidenziato “come il fallimento del quadro strategico nazionale 2007-2013 destinato a interventi strategici nel Mezzogiorno è in buona parte dovuto alla mancata disponibilità dei fondi FAS (50 miliardi di euro) che rappresentavano il 50% della dotazione finanziaria del programma unitario. Tali fondi sono stati invece utilizzati per 26 miliardi di euro per altri fini:dal ripianamento dei debiti delle Ferrovie dello Stato, all’ICI prima casa, alle quote latte, al terremoto dell’Abruzzo, alla rottamazione dei frigoriferi, alla cassa integrazione. Di fatto si è trattato di una grande operazione di solidarietà del Mezzogiorno verso il resto del Paese. Occorre recuperare un piano strategico di interventi a favore del Mezzogiorno attraverso un Piano del Sud e con il protagonismo delle aree urbane nella definizione degli obiettivi di intervento.”

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