Infrastrutture e servizi, nuovo regime di aiuti, rilancio del credito e lotta alla criminalità: sono queste le priorità secondo il sindaco di Potenza e delegato nazionale Mezzogiorno Anci.
POTENZA - "Per fronteggiare la drammatica crisi sociale ed economica del Mezzogiorno serve un piano organico di interventi che deve ruotare intorno a quattro priorità: miglioramento della dotazione infrastrutturale e del livello dei servizi; aumento della capacità imprenditoriale e revisione dei regimi di aiuto; rilancio del credito con l’istituzione della Banca per il Sud; e lotta alla criminalità organizzata". E’ quanto ha ribadito Vito Santarsiero sindaco di Potenza e delegato nazionale Mezzogiorno dell’Anci chiudendo i lavori del convegno sul futuro del Mezzogiorno che ha chiamato a raccolta amministratori, rappresentanti del mondo economico e sindacale ed una nutrita rappresentanza di studenti universitari. Anticipando i contenuti di un documento che sarà discusso domani dal consiglio nazionale Anci, in programma a Lamezia Terme, Santarsiero ha rinnovato la richiesta di un “Piano per il Sud” che valorizzi adeguatamente le politiche urbane, con le città che devono diventare i poli trainanti per lo sviluppo dei territori.
Il delegato Anci, citando alcuni dati Svimez, ha delineato alcuni aspetti che caratterizzano la drammatica situazione del Mezzogiorno. “Tutte le indagini disponibili confermano che c’è un Sud che soffre e che lo scorso anno ha avuto 190 mila disoccupati, di cui 175 giovani al di sotto dei 35 anni; che c’è un Sud dove il 30% degli individui viene classificato povero, e che il Sud che è negli ultimi posti delle regioni europee in quanto alla crescita”, ha affermato il sindaco di Potenza. Santarsiero, in particolare, ha denunciato il fallimento del quadro strategico nazionale 2007-2013 che “era stato concepito per dare uno scossone alla crisi delle regioni meridionali, ma che non ha per nulla risolto la situazione, basti pensare all’utilizzo distorto dei Fondi Fas, utilizzati sempre di più come una sorta di bancomat per fare fronte alle più disparate esigenze operative del governo”.
Lo stesso delegato Anci ha stigmatizzato la situazione paradossale che si è venuta a creare con “i servizi pubblici locali che hanno finito per diventare un elemento centrale delle politiche regionali di sviluppo, laddove avrebbero dovuto avere un ruolo strutturale utile a creare il contesto necessario a favorire lo sviluppo territoriale”.
Di fronte a tale situazione Santarsiero ha, comunque, lanciato un messaggio di fiducia per il futuro. “C’è anche un Sud che vuole cambiare e che ha consapevolezza che bisogna avere uno scatto, migliorando la qualità della pubblica amministrazione, l’azione delle istituzioni nel nostro territorio. E’ quel Sud che ha la consapevolezza che la sfida delle riforme e del federalismo si vince da soli, ma cambiando molto a partire da noi”, ha concluso il presidente di Anci Basilicata.
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