“Confrontarsi coi lavoratori per mettere in campo tutte le necessarie azioni pacifiche e democratiche di protesta da intraprendere per la difesa di 144 posti di lavoro poiché siamo fortemente preoccupati per la fiducia che innumerevoli volte è stata concessa al gruppo Mancini che oggi ancora contiene il ben 50% della proprietà. Meglio ed opportuno fosse se tale gruppo,confessi e renda conto della liquidità che ha percepito dal Gruppo Breda e da fondi pubblici e vada via per sempre per i danni innumerevoli prodotti a tante famiglie”.
Lo dichiarano a voce alta Giuseppe Giordano, segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici ed il segretario provinciale di categoria di Matera ,Pasquale Porcelluzzi.
La grave situazione di crisi che vive lo stabilimento di Jesce, infatti, permane ed a questa si aggiunge la preoccupazione per il silenzio assoluto sull’indagine effettuata sui rotabili non decontaminati per sospetta presenza di amianto. Chiederemo nuovamente al Prefetto di Matera di riceverci possibilmente unitariamente, se sussistono le condizioni, per favorire un confronto tra parti sociali, datoriali e istituzionali, anche in previsione dell’assemblea dei creditori della Ferrosud prevista per il 3 novembre p.v., in merito al concordato preventivo chiesto dall’azienda. La UGL metalmeccanici – concludono i segretari Giordano e Porcelluzzi - afferma sostenendo e precisando che le Istituzioni sono state sino ad ora inoperose e incapaci di affrontare tale vicenda con la dovuta determinazione del caso, bisognava elaborare e mettere in campo un progetto che doveva assumere seriamente obiettivi richiesti a gran voce dai lavoratori e supportate dalla UGL, allora si poteva iniziare un percorso di relazioni industriali finalizzate al rilancio:non possiamo non tenere conto dell’incisività e della disponibilità del Prefetto, dott. Monteleone,del Presidente della Provincia di Matera ,dott. Stella,dell’assessore regionale alle AA.PP. dott. Restaino e del dott. Dell’Acqua della Confindustria ,nell’affrontare subito e concretamente tale grave situazione ma ciò che si fin’ora si è consumato con ambigue posizioni assunte dalla proprietà e creditori ,fanno si che il giudizio della UGL sugli impegni presi ,non sono più fortemente credibili ed attendibili. Riteniamo che è giunto il momento che tutti i protagonisti che negli anni passati hanno gestito l’industria Ferrosud di Matera, azienda fiore all’occhiello della Città dei sassi, oggi facciano seriamente e responsabilmente il ‘mea culpa’ perché non hanno saputo affrontare e risolvere tale vicenda con la dovuta incisiva determinazione del caso facendola arrivare ad uno stato comatoso e compromettendo il futuro di 144 famiglie mettendole al lastrico della disperazione per non saper ancora quale sarà il loro destino”.
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