“Accorrete, accorrete! Stanno montando il tappo! Tutti sulla diga! Impediamo questa tragedia”. Era il 6 marzo 1984.
Alle 6.30 del mattino, in una giornata di puro grigiore, Raffalele Soave, a tutta gola, con gli altoparlanti montati sulla macchina, percorreva le strade di Senise”. Le persone si precipitarono sulla diga. Arrivò anche il sindaco, Pietro Policicchio; la situazione cominciava a diventare incandescente tra i manifestanti e i dirigenti della Montubi e dell’Ente Irrigazione. Policicchio, con determinazione, emanò un’ordinanza, scritta su un foglietto bianco, per la sospensione del montaggio del tappo e la rimozione dello stesso. Alle 8.30 Michele Pucci, uno dei manifestanti, incurante delle forze dell’ordine, si mise al volante di un camion e, tra gli applausi di tutti, portò il tappo in paese. A clacson spiegati il corteo del tappo arrivò in Piazza Vittorio Emanuele, dove rimase 3 mesi esatti, presidiato giorno e notte. Tre mesi di confronti, richieste e dibattiti, che portarono la vertenza Senise anche a Roma e sulle pagine dei giornali di tutta Italia.
Il 3 maggio di quell’anno, il Presidente della Regione Basilicata Carmelo Azzarà era a Roma, assieme al sindaco di Senise, i sindacati, i parlamentari lucani, il presidente della Regione Puglia, l’Ente Irrigazione. In quella sede venne illustrato il “Progetto Senise”. L’assessore regionale all’Agricoltura Romualdo Coviello, due giorni dopo a Senise, presentò alla cittadinanza il progetto.
Il progetto Senise, tra le altre cose, prevedeva:
-l’ampliamento dell’impianto irriguo del Codicino
-l’irrigazione di Piano delle Maniche
-l’ampliamento dell’impianto irriguo San Giorgio-Noepoli
- l’integrazione della viabilità circumlacuale
- un centro produttivo polivalente
- il recupero delle zone golenali lungo il Sinni
- approvvigionamento idrico sulla sponda sinistra del Sinni e irrigazione a valle dell’invaso
- inalvea mento del torrente Serrapotamo e del Sarmento
Il 10 giugno del 1984, con una cerimonia solenne, che vide anche la partecipazione del Vescovo Gerardo Pierro, il tappo fu restituito. Era il momento della speranza e della parvenza di vittoria. Un capitolo veniva chiuso. Un altro, quello dello sviluppo, poteva essere aperto. Si guardava al passato con nostalgia; ma il futuro appariva radioso.
Mariapaola Vergallito
Lasiritide.it
Informazioni tratte da “La diga di Senise, da problema a risorsa” di Raffalele Soave
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