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martedì 22 gennaio 2013

BIBLIOTECA STORICA AGRICOLTURA: CIA, PUNTO FERMO PER MONDO AGRICOLO

L’inaugurazione a Matera della Biblioteca Storica dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale di Basilicata colma una lacuna e mette finalmente un punto fermo nell’attività di documentazione su tutto ciò che riguarda la storia del mondo agricolo e quindi dei principali soggetti sociali”. E’ il commento di Paolo Carbone responsabile Ufficio Economico della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori aggiungendo che “anche la Biblioteca Olivetti consegnata da Leonardo Sacco alla Regione è un patrimonio culturale di grande spessore”. “E’ stato portato a termine un antico progetto di recupero del materiale riveniente dalla ex Cattedra Ambulante di Agricoltura di Matera e dal disciolto Ispettorato Provinciale Agricoltura di Matera. E siamo certi – aggiunge - che anche le confederazioni del mondo agricole saranno coinvolte nel comitato scientifico che animerà le iniziative della biblioteca materana per contribuire alle iniziative di seminari ed incontri.
La Cia – continua Carbone- è convinta che conoscere la storia e il passato aiuta a svolgere e a fare bene il proprio lavoro di sindacato delle comunità dei territori, ad evitare gli errori che sono stati pure commessi. Contadini sono i padri operosi dell'umanità e per questa si sacrificano e sopportano da sempre, proprio come dei buoni padri. In questi anni la Cia specie nelle aree rurali più interne ha svolto un’azione importante di tutela, di rappresentanza di consulenza agli agricoltori e alle loro famiglie. Forse qualche volta si è spinta più avanti di quanto doveva, se penso – dice Carbone - che già nei primi anni ottanta, quando non erano in molti a parlare di qualità di tipicità, di salubrità delle produzioni, di agriturismo, di turismo rurale, di energie alternative in agricoltura (quella che oggi si chiama multifunzionalità)”.
Carbone ricorda i progetti per i quali la Cia sta lavorando da tempo: di sicuro interesse la proposta di cooperazione culturale tra l'Istituto "Alcide Cervi" che ha sede a Gattatico di Reggio Emilia, costituito il 24 aprile del 1972 a Reggio Emilia per iniziativa dell'Alleanza Nazionale dei Contadini (oggi Confederazione Italiana Agricoltori) e il Centro Documentazione di Tricarico, in quanto la memoria storica per le comunità rurali, i “cafoni” di Rocco Scotellaro, è fondamentale e ci richiama la necessità di realizzare un progetto analogo al Cervi e in stretta sintonia. L’obiettivo è di continuare a riflettere sui “nonni”, un tempo zappaterra, degli attuali moderni imprenditori agricoli, dei rapporti fattivi con Rocco Mazzarone, Carlo Levi, Manlio Rossi Doria, Peppino Avolio, essenziali alla formazione dell’attuale strategia moderna della nostra confederazione”.
Occorre perciò, prioritariamente, preservare l’agricoltura, il peculiare ed inconfondibile paesaggio agrario, oggi più che mai identificabile con il bene ambientale e culturale di tutto il Paese. E in particolare occorre porre attenzione alla capacità di gestione dei terreni demaniali, a vario titolo in possesso degli Enti Locali, ma anche quelli a proprietà collettiva o gestiti in uso collettivo, affinchè con ciò si contribuisca ad una più adeguata gestione del territorio, dello spazio rurale ed al miglioramento del reddito delle imprese agricole”.

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