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giovedì 6 dicembre 2012

Lacorazza su rischio dissesto idrogeologico in Basilicata

“La Basilicata è tra le 5 regioni maggiormente segnate dal dissesto idrogeologico. Insieme a quello di Calabria, Molise, Umbria e Val D’Aosta, il territorio lucano è esposto all’attacco di frane e smottamenti. La mappa del dissesto idrogeologico realizzata da Legambiente e Protezione Civile ci consegna un segnale d’allarme e nello stesso tempo conferma la necessità di insistere su tutela e salvaguardia del territorio. E' chiamato in causa, innanzitutto, il Governo nazionale per ridurre gli eccessivi tagli ai trasferimenti, per attivare ulteriori investimenti e per permetterci di pagare le imprese con deroghe al Patto di Stabilità. Tocca anche a noi fare di necessità virtù, fare meglio con meno. Per parte nostra ci siamo messi in cammino. La Provincia di Potenza, assieme a Regione Basilicata, Università e Cnr, ha intrapreso da tempo un progetto di mappatura e monitoraggio del dissesto idrogeologico delle strade di competenza, di cui ha recentemente parlato anche l’edizione speciale di “Window on GMES”, rivista dedicata a GMES - un complesso programma di osservazione satellitare della Terra”. Lo ha dichiarato il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, commentando la recente pubblicazione della mappa sul dissesto idrogeologico in Italia. 
““Abitare Basilicata”, la proposta da noi lanciata per resistere alla crisi e far ripartire l'economia della nostra regione, è non a caso – ha continuato - efficienza energetica e sicurezza. E la sicurezza è determinata anche dagli strumenti legislativi, a partire dalla legge regionale 23/99, che pongono tra le altre cose, in un quadro integrato ed integrabile con le Autorità di Bacino, limitazioni e/o consolidamenti nelle zone a rischio idrogeologico. Il governo del territorio può essere dunque un'opportunità per la sicurezza di chi abita la Basilicata, oltre che aprire nuovi scenari dal punto di vista dello sviluppo. 
“Convinti di ciò – ha aggiunto – accanto ai notevoli investimenti sulle strade di competenza (al 2014 si conta di arrivare a 200 Meuro) abbiamo intrapreso un percorso di sinergia per riorganizzare nel tempo il sistema delle manutenzioni della nostra viabilità con sistemi tecnologicamente più avanzati, in grado di offrire un quadro conoscitivo necessario a garantire una più flessibile ed efficace capacità di governo e un miglior utilizzo delle risorse investite, ad esempio, sulle manutenzioni idraulico-forestali. Nell’ambito di tale percorso, e sempre in sinergia con la Regione, sono stati investiti 28 Meuro, derivanti dalla riprogrammazione dei fondi Cipe, in interventi di tutela e salvaguardia della viabilità provinciale. Entro la fine dell'anno in Consiglio sarà portata la definitiva classificazione delle strade provinciali, un atto che assume un grande significato per la ricostruzione storica ma anche perché ci consente di avere una vera base di riferimento dalle quale partire per una programmazione più adeguata. Contestualmente si sta procedendo all'aggiudicazione definitiva del servizio di realizzazione del catasto delle strade, rilevante non solo per obbligo di legge ma anche per una gestione innovativa e tecnologica della manutenzione viaria. Uno strumento straordinario che, unito al lavoro in corso con Cnr ed Università, prova a costruire una vera e propria “cartella clinica” della nostra viabilità, un’opportunità per fare una diagnosi corretta e per mettere in campo una cura mirata, efficace per interventi e priorità. Una via da seguire, questa, anche per la relazione rilevante con i piani di Protezione Civile, dal momento che le strade provinciali rappresentano il principale collegamento per i comuni del territorio”. “Tutte queste scelte - ha concluso Lacorazza - poggiano sulla convinzione di una stretta relazione tra investimenti in sicurezza e salvaguardia del territorio, miglioramento dei servizi per i cittadini e opportunità per ricercatori, mondo delle professioni ed imprese”. 

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