Per la prima volta, abbiamo avuto delle primarie vere, seppure dal risultato abbastanza prevedibile. Ed il merito per essere riusciti a celebrarle in maniera seria, va sicuramente riconosciuto al Segretario Bersani e a tutto il PD. Certamente,va anche apprezzata e valorizzata la figura di Matteo Renzi che, nonostante lo scetticismo iniziale della quasi totalità dei dirigenti a ogni livello, è stato capace di animare il confronto su temi e argomenti che non si sono limitati alla sola rottamazione e al finanziamento pubblico dei partiti, ma che hanno riguardato il quotidiano dei cittadini e i grandi temi di politica nazionale e internazionale, dimostrando preparazione e competenza, sapendo coinvolgere forze fresche e suscitando in persone fuori dai partiti la voglia di tornare ad interessarsi della cosa pubblica. A chi, oggi, pensa di cancellare non solo il 40% dei consensi, ma anche lo stile con cui sono state coinvolte tante energie nuove, utili per ritornare a governare l'Italia e per costruire un centrosinistra moderno, non arroccato su vecchi modelli, mi sentirei di dire che, oltre ad essere un grave errore politico, sarebbe mancanza di rispetto della volontà popolare e della democrazia. Rispetto alle elezioni primarie celebrate a livello locale, va evidenziato come esse si siano tenute in un contesto, quale quello pisticcese, che sta attraversando uno dei periodi tra i più bui e difficili della sua storia. Anche noi, al pari di altre realtà, siamo stati investiti da una crisi economica e sociale molto grave, eppure, a mio avviso, quello che oggi spaventa di più noi Pisticcesi è la percezione dell'abbandono del nostro territorio: l'ospedale ed il tribunale chiudono, persino le banche chiudono le filiali. Non siamo stati capaci di costruire un teatro, un cinema, un palazzetto dello sport, un centro commerciale. La solitudine domina incontrastata e il saccheggio che questo territorio sta subendo non viene per nulla contrastato. Stiamo pagando un prezzo troppo alto, a dispetto di un illustre passato. Sembriamo un popolo inerme, mentre avvertiamo il futuro come una minaccia, con l’amarezza che i nostri figli finiranno per pagare le conseguenze dell’ impoverimento del nostro territorio.
La paura del futuro è certo aggravata anche dalla mancanza di una classe dirigente capace di guidare la nostra comunità.
Credo sia arrivato il momento in cui tutti (partiti, scuola, chiesa, cultura e sport), ognuno per la sua parte e senza disdegnare momenti di confronto comune, riflettiamo su ciò che sia più utile per il nostro territorio, mettendo da parte il nostro proverbiale autolesionismo e le nostre disastrose divisioni. È in questo clima di incertezza, di frustrazione e di antipolitica, che si sono svolte le primarie a Pisticci. Ciò nonostante, la partecipazione registrata è stata più che soddisfacente. Personalmente la leggo come un ulteriore atto di fiducia di questo straordinario popolo nei confronti della politica, dei partiti ed in modo particolare del PD (rispetto al quale mi sento in dovere di ringraziare i comitati pro-Bersani e pro-Renzi per aver contribuito insieme a tutti i dirigenti del Pd a far svolgere le primarie con serietà e democrazia). Le mille persone che sono venute a votare in due Domeniche, pagando anche due euro hanno voluto ribadire il desiderio di cambiamento, ma anche la voglia di riscatto per questo territorio, attraverso un partito più forte e unito che possa essere rappresentativo e finalmente rappresentato, capace di dare risposte ad un territorio indissolubilmente inserito in un contesto più grande che è il Metapontino, un’area che somiglia sempre più ad una grande città, per l'omogeneità del territorio e delle sue problematiche. Infine, l’auspicio è che l'esperienza positiva delle primarie per la scelta del candidato premier si possa ripetere in egual modo per la scelta dei rappresentanti parlamentari e consiglieri regionali attraverso delle primarie che rispettino la visibilità e la dignità delle diverse realtà, cercando di garantire anche la ciclicità di rappresentanza dei territori. Con il precipitarsi della crisi dovute alle annunciate dimissioni di Monti diventa ormai impossibile variare il "porcellum". Diventa così necessario che entro due settimane vengano convocate primarie di collegio aperte da tenersi entro il mese di gennaio 2013. Ogni scelta diversa rischierebbe di comportare proprio quella disaffezione dei Cittadini dalla politica che il nostro PD sta combattendo, in controtendenza rispetto ai partiti tradizionale. E’ per questo che lancio il mio appello al Segretario Regionale del Partito Democratico, Roberto Speranza, affinchè faccia sentire la sua voce in sede nazionale, mirando a favorire quella partecipazione che sembra spalancare le porte ad un nuovo modo di intendere la politica, più vicina alla gente e alle sue esigenze. Voglio augurarmi che Pisticci e, in modo particolare, il Pd di Pisticci e Marconia, anche questa volta, non perda un'occasione in vista delle imminenti elezioni. Intanto, anche con l'approssimarsi della campagna elettorale, non ci faremo distrarre dalle tante problematiche che attanagliano il nostro Comune ed alle quali la politica deve fornire urgentemente delle risposte.
Il Segretario del Partito Democratico Pisticci e Marconia
ROCCO NEGRO
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