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sabato 8 dicembre 2012

"Attento lucano (e pugliese), ti stiamo portando il tumore mentre ti infinocchiamo con la ricchezza, il lavoro e l'energia strategica".

Vi invito a vedere il video di Ola Channell (da cliccare in calce a queste poche righe) col quale Vito L'Erario e gli attivisti della Ola hanno vinto il prestigioso premio nazionale "TeleTopi", sezione denuncia, assegnato ogni anno ai migliori video delle web tivù.
Riguarda la manifestazione che si è tenuta a Potenza contro il "teleguidato" convegno dei geologi lucani che si è espresso a favore delle perforazioni minerarie in Basilicata. La pratica delle estrazioni minerarie è ritenuta molto invasiva in tutto il mondo, dato che si usano sostanze chimiche molto tossiche per perforare, perché si realizzano in ogni coltivazione mineraria più pozzi di reiniezione lungo le faglie sismiche (generando possibile rischio sismico), per liberarsi di acqua di produzione che è piena di sostanze tossiche e idrocarburi, immettendola nel sottosuolo al fine di ottenere sia uno smaltimento gratuito di rifiuto pericoloso e sia di aumentare la pressione di estrazione del minerale (l'acqua è più pesante del petrolio e si deposita sul fondo del giacimento favorendone la fuoriuscita).
La ricerca, la perforazione, l'estrazione, la raffinazione (quella che avviene a Viggiano, al centro oli lucano, e all'Eni a Taranto) sono anche pratiche cancerogene e per questo rischio, lo Stato della California, obbliga con la "Proposition 65", tutte le compagnie minerarie ad avvisare i californiani, ogni 3 mesi, con inserzioni sui quotidiani, del rischio cancerogenicità delle attività estrattive in terra americana. È come se ai cittadini di Pisticci e di Viggiano, mentre stanno realizzando un pozzo o estraendo petrolio nei pressi delle loro abitazioni e lungo le loro falde acquifere (perché questo accade in Basilicata), le compagnie minerarie che operano in Italia mettessero un cartello: "Attento lucano, ti stiamo portando il tumore mentre ti infinocchiamo con la ricchezza, il lavoro e l'energia strategica". Vorrei vedere se glielo permettessimo, se ad ognuno dei lucani fosse chiaro ciò che accade e in cambio di cosa questo accade. Ricordo, infatti, che tutto il petrolio che si estrae in Basilicata vale appena una ventina di giorni di benzina per gli italiani e tutto il gas lucano non copre in pieno inverno 4 giorni di riscaldamento delle famiglie italiane. Dunque, vale zero in rapporto ai rischi per estrarlo.
Tutti i relatori presenti al convegno dei geologi avevano o avevano avuto una o più relazioni di lavoro con l'Eni o altre compagnie minerarie. Oppure erano dipendenti di società di consulenza di compagnie minerarie (Nomisma Energia). Non è stato invitato nessun relatore indipendente. Come moderatore del convegno è stato chiamato Paolo Scandone, il geologo che relazionò al generale Carlo Jean della Sogin e al governo Berlusconi, nel 2003, l'idoneità del sito di Terzo Cavone come deposito nazionale di scorie nucleari. Vi ricordo che secondo l'Aiea, l'Agenzia internazionale energia atomica, Terzo Cavone falliva tutte e 5 i requisiti per essere designato come deposito di scorie nucleari.
Da una porta posteriore del Teatro Stabile di Potenza (vergogna, vergogna, gridavano i ragazzi che contestavano), dove si teneva il convegno dei geologi di parte Eni, sono entrati i parlamentari Filippo Bubbico e Salvatore Margiotta, non avendo avuto il coraggio di affrontare la piazza dove si contestava.
Tra i relatori c'era anche il capo dipartimento ambiente della Regione Basilicata, Donato Viggiano (vergogna, vergogna), il quale dovrebbe essere equidistante almeno nella forma, a tutela di tutti i cittadini lucani, anche di quelli contrari, rispetto alle attività minerarie. Sappiamo che non si diventa capo dipartimento ambiente in Basilicata, se non si è pro-petrolio, ma la presenza di Viggiano al convegno (Viggiano è anche opinionista di un sito web di petrolieri) è la dimostrazione dell'arroganza del potere amministrativo che sconfina con la delegittimazione dei ruoli istituzionali messi non a tutela dei cittadini, ma delle scelte di parte che compie la politica. Vergogna, vergogna.
Vi saluto,
Enzo Palazzo

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