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martedì 14 febbraio 2012

BENEDETTO, COLLEGIALITA’ DI SCELTE E CONDIVISIONE, NUOVO RAPPORTO CON LA GIUNTA BENEDETTO, COLLEGIALITA’ DI SCELTE E CONDIVISIONE, NUOVO RAPPORTO CON LA GIUNTA

“Non abbiamo ancora capito a quale logica risponde la composizione della Giunta e soprattutto se essa risponde ad una logica di efficienza che i tempi difficili ci richiedono”. Lo ha detto il presidente del Gruppo IdV Nicola Benedetto, aggiungendo che “la riconferma dell’Assessore alla Sanità infatti consentirà a Martorano di proseguire il lavoro di riorganizzazione dei servizi sino all’approvazione definitiva del Piano Regionale Integrato Salute e Servizi Sanitari, anche se il cambio alla direzione generale del Dipartimento porrà qualche problema. La nomina di due nuovi assessori è soprattutto un’esigenza interna al PD e attendiamo alla prova Pittella e Viti, con l’auspicio che tutte le numerose anime del PD abbiano ritrovato serenità e cooperazione tra loro. Per il resto, lo spostamento dei precedenti assessori ad altro incarico, l’arrivo di nuovi direttori generali ad Agricoltura, Infrastrutture, Attività Produttive, di fatto richiede tempo di ambientamento, tempo per comprendere le nuove deleghe amministrative, per affrontare quelle situazioni di emergenza che, in verità, non ci lasciano molto tempo.
Vorrei in particolare sottolineare – continua Benedetto - l’esordio sicuramente poco felice del neo assessore Pittella che nella sua prima intervista al Quotidiano di sabato scorso - cito testualmente - sostiene “se il mondo sembra sull’orlo del collasso certo non si può dire che la piccola Basilicata stia bene. Diciamo che con sufficiente ottimismo mi sento di dire che “sta meno male”. A smentire l’ottimismo ci ha pensato ieri IL SOLE 24 ORE. Cinque anni di crisi finanziarie, economiche, industriali e di fiducia hanno lasciato segni di profondità differente nei territori dell'economia italiana. Solchi che sembrano essere meno profondi in Liguria e Trentino Alto Adige, nel Lazio e in Lombardia e, al contrario, molto più marcati in Basilicata dove la prolungata congiuntura negativa ha inciso con tutto il suo peso aggravando un contesto già di per sé non semplice. Risultato: la Basilicata è agli ultimi posti per tutti (o quasi) gli indicatori economici.
Per me la “nuova sfida del centrosinistra” – aggiunge il capogruppo IdV - deve avvenire ogni giorno, sui problemi reali individuati nel documento - con un metodo di consultazione prima di tutto e di decisione poi – decisamente diversi dal passato. Ai tavoli del centrosinistra, sulla base della mia frequentazione diretta, non mi pare si siano verificate significative divergenze sulle emergenze sociali ed occupazionali da affrontare e quindi sulle soluzioni da adottare. La questione, invece, è innanzitutto riferita al metodo di governo regionale e di gestione di progetti e programmi di ciascun Dipartimento per evitare che tutti siamo d’accordo su cosa fare e qualcuno lo dimentichi il giorno dopo.
Per questo diventa necessario individuare meccanismi in grado di garantire la collegialità di scelte e la condivisione piena con e tra i partiti della maggioranza. Ritengo che nelle scelte programmatiche di spesa si possa fare di più, affermando nei fatti il metodo della discontinuità di gestione amministrativa che è l’obiettivo, unanimemente riconosciuto, della nuova fase di lavoro del centrosinistra.
Sempre sul piano politico – afferma Benedetto - ritengo essenziale recuperare lo “strappo” con SEL. SEL in piena autonomia ha fatto una scelta. Noi oltre a sollecitare un ripensamento abbiamo solo un modo per ottenere la condivisione di SEL nelle scelte politiche ed amministrative più significative: realizzare punto per punto quel programma di legislatura al quale SEL ha contributo nel 2010 con la coalizione a sostegno di De Filippo.
Specie per la tutela dello stato sociale non possiamo indietreggiare di un solo millimetro. A proposito vorrei capire dall’Assessore Martorano a che punto è la rimodulazione del ticket sulla specialistica ambulatoriale che tutti abbiamo votato con la Finanziaria 2012. ’ passato più di un mese e la gente non ne può più come non ne può più delle liste di attesa per esami presso gli Ospedali di Potenza e di Matera.
Il capitolo della crescita, è uno degli aspetti che mi sta più a cuore.
In questo contesto congiunturale sempre più difficile – continua i provvedimenti relativi al microcredito, alla task force sburocratizzazione, al fondo regionale di Venture Capital, e all'avviso pubblico Banda Larga, approvati nei giorni scorsi dalla Giunta Regionale, in attuazione del Patto di Sistema, appaiono come dei farmaci paliativi pur positivi ma insufficienti a curare un malato cronico.
In attesa di verificare cosa sarà in grado di fare il nuovo Governo Monti dobbiamo pertanto contare principalmente sulle nostre forze e quindi ridefinire strategie di politica industriale, misure a favore delle piccole e medie imprese e della cooperazione, azioni per rilanciare l’occupazione, facendo delle poche risorse il massimo delle virtù in termini di beneficio sociale.
E’ su questo terreno che ci attendiamo la vera discontinuità invocata da numerosi esponenti del Pd e del centrosinistra.
Come hanno sottolineato nell’ultimatum inviato da sindacati ed organizzazioni dell’imprenditoria alle forze politiche nazionali anche da noi in Basilicata non c’è più tempo da perdere.
Ma il punto centrale - a costo di diventare monotono - riguarda il modello di sviluppo che attraverso la spesa regionale e soprattutto dei fondi comunitari vogliamo costruire.
Dobbiamo affermare il principio che in Basilicata non si può fare tutto e il contrario di tutto: l’eco-sviluppo e le trivelle selvagge e il mega deposito di stoccaggio di gas in Valbasento; il turismo e i mega villaggi sullo Ionio costruiti, come dimostra l’inchiesta sulla CIT, con soldi pubblici dirottati per affari privatistici; agricoltura di qualità e contributi per spiantare vigneti e colture ortofrutticole. In sintesi, il modello di sviluppo sostenibile cui dobbiamo tendere si incardina necessariamente su un principio etico e politico, che implica che le dinamiche economiche e sociali siano compatibili con il miglioramento delle condizioni di vita e con la capacità delle risorse naturali di riprodursi in maniera da garantire i bisogni delle future generazioni; un modello di sviluppo la cui concreta possibilità di attuazione dipenderà anche dalla nostra capacità di governance di componenti diverse e tuttavia concorrenti ed interconesse di ogni dinamica di sviluppo:economia, società, ambiente. Ed è un modello di eco-sviluppo della Basilicata che dobbiamo oggi contribuire a costruire – conclude Benedetto - per la Basilicata di domani, perché le soluzioni che stiamo individuando su Fenice, Centro Oli, nuova Arpab, ecc., sono sicuramente positive ma se non sorrette da una nuova politica che guardi al territorio e alle sue risorse nella globalità saranno utili solo ad affrontare le attuali emergenze”.

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