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giovedì 2 dicembre 2010

Sanità - Fazio: non chiusura ma riqualificazione piccoli ospedali 




Il ministro ha elogiato la Basilicata per l'impegno assunto sulle liste di attesa e sul regolamento della libera professione.


“Con la conclusione degli Stati generali della salute definiamo la fase di programmazione con linee che sono in assoluta coerenza con i parametri nazionali”. Lo ha detto stamane l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, intervenendo alla giornata conclusiva degli Stati generali della Salute, svoltasi stamane nell’auditorium dell’Azienda ospedaliera San Carlo, alla presenza del ministro della Salute, Ferruccio Fazio.
“Quella degli Stati generali – ha continuato Martorano – è stata una esperienza di confronto straordinaria di cui si sentiva davvero il bisogno e che certamente contribuirà a migliorare il piano sanitario regionale”.
Martorano si è quindi soffermato sulle principali linee guida del nuovo piano “che – ha detto – risponde all’esigenza di avere una sanità più equa, più efficiente, meno costosa”. Dopo aver descritto la organizzazione del sistema sanitario regionale, Martorano ha indicato le prime linee programmatiche che emergono dal nuovo piano rimarcando i tre vincoli: la convenienza sul piano morale ed economico; la corrispondenza fra investimento e adeguato beneficio del paziente; la centralità della persona.
Infine, l’assessore regionale alla Salute si è soffermato sulle liste di attesa: “L’obiettivo primario del mio dipartimento è la riduzione delle liste di attesa”.
Subito dopo è intervenuto, Fulvio Moirano, direttore nazionale dell’Agenas. “Il percorso intrapreso dalla Regione Basilicata – ha detto Moirano – rappresenta un ottimo metodo, a partire dalla responsabilizzazione dei direttori generali. Con la Basilicata Agenas si confronterà in modo più approfondito per determinare un piano sanitario regionale coerente con le aspettative della regione e dei suoi cittadini”.
Per Giovanni Monchiero, presidente di Fiaso, “un’azienda sanitaria si regge su due principi: l’autonomia e la responsabilità. L’affinamento di criteri di funzionamento e di valutazione dell’uso delle risorse rappresenta una sfida per migliorare la qualità delle prestazioni”.
A concludere i lavori della giornata il ministro alla Salute, Ferruccio Fazio. “Devo esprimere soddisfazione – ha detto l’esponente del Governo – per l’aria di collaborazione che si respira in Basilicata nell’interesse generale dei cittadini”. Il ministro ha sottolineato come ogni programma sanitario debba tenere in alta considerazione l’andamento demografico. “C’è un allungamento dell’aspettativa di vita di cui bisogna tener conto e per il quale l’ospedale non è più sufficiente a dare risposte. Gli anziani vanno curati sul territorio. Il mondo sta cambiando e per rispondere in modo migliore alle attese dei cittadini non servono più grandi ospedali e non servono ospedali vicini alla propria abitazione. E non solo per un calcolo economico, ma anche e soprattutto per dare risposte efficienti e di qualità ai bisogni di salute dei cittadini. Riqualificare non significa chiudere gli ospedali, I piccoli ospedali restano, ma non ci sono più posti per gli acuti”. Il ministro si è quindi soffermato su tre concetti da tenere in considerazione: la congruità delle azioni; occorre superare l’antieconomicità ad esempio abbattendo la disomogeneità dell’appropriatezza dei ricoveri che esiste in tutte le regioni; la centralità della persona. La Basilicata è avanti su questi tre fattori, a partire dalla riduzione delle liste di attesa e dal regolamento sulle libere professioni. La libera professione dei medici ospedalieri va bene a patto che si garantiscano non le ore di lavoro, ma un certo numero di prestazioni in ospedale”. Infine, ha ricordato che il Piano sanitario nazionale ha aperto un rapporto con le regioni e con gli ordini professionali che sta dando risultati positivi.


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