MINI TITOLI DI STATO
USATI COME SECONDA MONETA
Come ridurre l’emissione di titoli di stato alla mercé dello spread
Presidente Monti il 28 dicembre scorso il suo ufficio di presidenza mi ha telefonato preannunciando l'invio della sua risposta scritta alla mia lettera del 16 novembre 2011, giorni in cui ha avuto la nomina a Presidente del Consiglio.
Da allora avrà ricevuto centinaia di lettere da altri cittadini è ho apprezzato la costituzione di uno staff per rispondere a tutti, come ha comunicato lei stesso alla stampa.
Nella mia lettera le chiedevo:
- l'applicazione di una patrimoniale del 5% sui patrimoni superiori a 800.000 euro, da restituire ai contribuenti interessati con emissione di BPT a 5 anni a interesse zero (generando una disponibilità di 60 miliardi di euro, sottratti alla speculazione dello spread, con un risparmio sugli interessi di oltre 3 miliardi l'anno da destinare alla crescita del paese).
- pagare parte dello stipendio (quello superiore a 90.000 euro annui) di pensionati, dipendenti pubblici, amministratori e parte dei crediti delle imprese, con emissione di BTP ad un tasso d'interesse prestabilito (magari pari a quello tedesco e stornando dal patto di stabilità dei Comuni i pagamenti alle imprese effettuati con titoli).
Nel primo caso il contribuente non percepirebbe il prelievo come una tassa ma un "prestito a zero remunerazione" che quel 10% della popolazione italiana più ricca farebbe allo Stato e agli Italiani in un momento di bisogno.
Nel secondo caso un aiuto concreto da parte di chi trae un vantaggio dai rapporti lavorativi con lo Stato e gli Enti Pubblici, facendo risparmiare con la differenza dei tassi d'interesse, ben oltre il miliardo di euro.
Sono passati circa 4 mesi, Presidente Monti, ma non ho ancora ricevuto la sua lettera di risposta anticipatami dall’ufficio di presidenza .
Restando in fiduciosa attesa approfitto per proporle un'altra azione fiscale per reperire risorse da destinare allo sviluppo: la polverizzazione di parte del debito pubblico in mini titoli di Stato al portatore del valore di 50, 100, 200 e 500 euro utilizzabili dai possessori anche come "seconda moneta di scambio" quotidiana.
Se convertiamo parte del debito pubblico in titoli al portatore di piccolo taglio (immessi nel mercato tramite il pagamento di stipendi, pensioni e crediti verso lo stato) questi verrebbero usati dagli italiani come seconda moneta di scambio oltre all'euro.
Il vantaggio per l'utilizzatore finale sarebbe quello di maturare un modico tasso di interesse per tutto il suo utilizzo, fino al cambio del titolo previsto alla scadenza.
Lo Stato, invece, risparmierebbe la differenza tra il tasso calmierato dei mini titoli al portare e i tassi imposti dalla grande speculazione finanziaria (alla faccia dello spread!).
Mini titoli di stato al portatore usati per le operazioni quotidiane, dalla spesa al supermercato al pieno di benzina, dal pagamento dell'affitto, alla riscossione di parte della pensione...
Pur non condividendo molte delle sue scelte politiche fatte fin'ora, Presidente Monti, la saluto con stima restando in fiduciosa attesa della sua risposta.
Donato Vena
328/4324254
venadonato@gmail.com
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