Ad esercitarla non è come spesso si pensa un soggetto affetto da disturbi psichici o del comporartamento, ma un uomo qualunque uno di noi che ce l'ha nel suo Dna, e che contestualmente colpisce non solo la donna, ma da atto ad una violenza assistita esercitata sui figli. Sono daccordo con l'OMS quando definisce la la violenza sulle donne come un problema di sanità pubblica per le implicazioni strettamente mediche e di impatto sociale che questo fenomeno provoca, basti pensare alle implicazioni sulla salute mentale che spesso accompagnano chi subisce tali violenze. E' compito di tutti noi far sì che vengano tutelati i diritti e rispettate le intelligenze delle donne a tutti i livelli".
Bruna Rondinone.