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sabato 26 novembre 2011

ALLUVIONE METAPONTINO: DISTEFANO (CIA), ADESSO NUOVA LEGGE MANUTENZIONE TERRITORIO


Il prossimo passo deve essere una nuova legge per la manutenzione del territorio”. E’ il commento del presidente regionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori Donato Distefano all'emanazione dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri in attuazione della dichiarazione dello stato di calamità per l'alluvione dello scorso primo marzo nel Metapontino.
“Con il provvedimento – aggiunge Distefano – il Governo Monti, rispetto al Governo precedente, compie un atto di giustizia sociale superando l’assurda situazione di disparità creata con gli agricoltori di altre regioni danneggiate anch’esse da eventi alluvionali, ma non possiamo fermarci ai primi interventi di ristoro, per altro parziale, dei danni subiti ben otto mesi fa, senza favorire la ripresa delle attività ed aziende agricole del Metapontino e soprattutto pensare alla prevenzione. Inoltre, la cosiddetta riforma della governance agricola deve diventare una priorità nell’agenda della verifica politica in corso alla Regione, facendo in modo che i Consorzi, riorganizzati, costituiscano le strutture fondamentali per attuare un programma territoriale di sviluppo rurale, in stretta sintonia con i titolari delle aziende agricole ai quali affidare compiti specifici di manutenzione. Bisogna adeguare i Consorzi a nuove attività riferite al riciclo dell’acqua, alla produzione di energie rinnovabili sino alla certificazione di qualità dei territori rurali”.

Nel sottolineare che la Cia, proprio in questi giorni che registrano nuovi tragici eventi alluvionali nelle regioni del Sud, ha deciso di “rispolverare” una proposta di iniziativa popolare «Ristrutturazione del territorio nazionale e potenziamento dell’agricoltura per il riequilibrio territoriale, produttivo e sociale” presentata alla Camera dei Deputati nel giugno del 1994 con la raccolta di oltre 65 mila firme, Distefano anche in qualità di vice presidente nazionale dell’Anbi (Associazione nazionale bonifiche impianti irrigui), sottolinea che gli eventi alluvionali nel solo 2010, dalle prime stime dell’Anbi, hanno prodotto danni per oltre 3 miliardi di euro; è stato calcolato che in 40 anni, dal 1950 al 1990, si sono persi 8,5 milioni di ettari di suolo (un consumo medio annuo di 213.349 ettari); nei quindici anni successivi, dal 1990 al 2005 sono stati persi ulteriori 3,6 milioni di ettari (un consumo medio annuo di 244.202 ettari). 
Il piano proposto dall’Anbi per il 2011 contiene 2.519 interventi per una spesa complessiva di 5 miliardi 723 milioni di euro, di cui in Basilicata 27 interventi per 105milioni 766 mila euro.
Siamo consapevoli dell’entità della spesa ma – continua il presidente della Cia e vice presidente nazionale Anbi - è indispensabile individuare soluzioni idonee per il reperimento delle risorse se non vogliamo comunque spendere dieci volte di più nel giro di un triennio solo in termini di danni provocati al territorio e alle attività produttive, per lo più agricole, ed occupazionali. Pertanto, le azioni più urgenti da effettuare sono: sistemazioni idrauliche, regimazione di fossi e corsi d’acqua minori; rifacimento e ammodernamento delle reti di bonifica; realizzazione, adeguamento e rifacimento briglie ed altre opere di bonifica; realizzazione nuovi impianti idrovori; consolidamenti arginali, stabilizzazioni degli alvei e delle sponde. Nell’accordo programma tra Ministero all’Ambiente e Regioni – ricorda - sono previsti Programmi di Ambito Integrato con la mappatura dei bacini idrografici che specie nel Materano dove scorrono cinque corsi d’acqua rappresentano un rischio sempre vivo. Il programma di pulizia e sistemazione idraulico-forestale dei bacini fluviali è pertanto una necessità se non vogliamo assistere supinamente al ripetersi delle alluvioni”. “Si percorra la via della pulizia e dello scavo dei grandi e piccoli canali sui quali non si fa più manutenzione da 30/50 anni. Devono essere puliti gli alvei e dove necessario le sponde dagli alberi e dalla vegetazione che crea ostruzione e pericolo in caso di piena. Riguardo al settore agricolo, nello specifico si pensi alla rapida attuazione dei progetti, delle iniziative già mappate e individuate di cui all’accordo di programma Stato/regioni relativa alla valutazione ed alla gestione del rischio alluvioni di cui alla direttiva CE 60/2007 recepita in Italia con il D.lvo 49/2010; gestione unificata del piano di manutenzione e preservazione del territorio raccordando le varie competenze in essere con il pieno ed organico coinvolgimento delle aziende agricole e predisponendo i contratti di manutenzione e fornitura di servizi agro meccanici in ambiti definiti e mappati. Occorre porre immediato riparo e lavorare in tempi veloci –conclude Distefano - per costruire un sistema ambientale realmente sostenibile, valorizzando il ruolo primario dell’agricoltura quale volàno di riequilibrio territoriale, produttivo e sociale”.

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