Una scelta assurda e profondamente sbagliata.
Anche tra i più convinti sostenitori del nucleare si ritiene non conveniente questa opzione, dal punto di vista economico, sotto il profilo dell’impatto ambientale e dei rischi e riguardo la disponibilità delle materie prime.
Una scelta sbagliata che non risponde e non affronta la necessità di ridurre la quantità di gas emesso in atmosfera.
I paesi più industrializzati stanno investendo nella direzione del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti alternative.
Questo fa di questi paesi anche un riferimento nella ricerca di nuove tecnologie sull’uso delle fonti alternative e sui nuovi materiali per le costruzioni.
Siamo contro questa scelta che consideriamo sbagliata per la qualità della risposta che si dà alla crisi energetica ed industriale e sbagliata per il metodo che sovrintende la stessa opzione.
Il governo regionale ha fatto bene a dire NO a questa scelta. Non siamo disponibili ad ospitare centrali nucleari, tantomeno ad ospitare le scorie.
Non vogliamo richiamare la grande rivolta di popolo, che è stata quella di Scanzano Ionico, avviata, guidata e sostenuta dalla CGIL, per riaffermare il nostro no.
Vogliamo invece sostenere e contribuire alla definizione di un nuovo modello di sviluppo, ancorato ad una filiera energetica che utilizzi tutte le opportunità delle fonti alternative a partire da sole, vento ed acqua, e che faccia del risparmio energetico una delle “fonti produttive”.
Anche per questo consideriamo un primo passo importante quello della rinegoziazione del rapporto tra la regione e le società che sono impegnate nelle estrazioni petrolifere, TOTAL ed ENI in testa.
Su quest’ultimo punto rivendichiamo un impegno diretto, come più volte sollecitato, di ENI e TOTAL nel processo di reindustrializzazione e nel sostenere un modello di sviluppo energetico da fonti alternative.
La definizione del piano energetico regionale, che chiediamo sia affrontata al più presto, dovrà essere un ulteriore passo avanti in questa direzione.
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