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martedì 12 luglio 2016

Comune batte Asl in Tribunale

Al centro della contesa il servizio di trasporto disabili
Accolte le tesi sostenute dall’avvocatura municipale: l’ente risparmia mezzo milione
A cavallo tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, e fino a tutto il 2002, in città il servizio di trasporto delle persone con disabilità fu effettuato dall’Asl Ba/3 (oggi Asl Ba/4). Che alla fine, però, presentò al Comune un conto da mezzo milione di euro. Bolletta mai saldata dal Municipio, per questo citato in giudizio ma alla fine uscito vincitore dalla contesa. Il Tribunale di Bari – Sezione stralcio di Altamura ha chiuso in maniera positiva per l’ente, con sentenza del giudice Laura Fazio, la battaglia giudiziaria che vedeva contrapposti ormai dal 2004 l’azienda sanitaria barese ed il Municipio gravinese (e con esso altri Comuni del circondario). Al centro dell’aspro confronto, le pretese economiche legate allo svolgimento del servizio di trasporto dei disabili, svolto per anni da un consorzio individuato a trattativa privata dall’Asl che però, in seconda battuta, avrebbe voluto addossarne i costi ai Municipi. Di quasi mezzo milione d’euro l’importo della fattura presentata al Comune di Gravina, che s’era sempre rifiutato di pagare, sostenendo di non esservi tenuto. Una tesi sostenuta in giudizio dal difensore dell’ente, l’avvocato Lucia Lorusso, con argomenti rivelatisi determinanti e convincenti nella fase di merito. Il Tribunale ha infatti riconosciuto la bontà delle motivazioni difensive, legate in particolare all’assenza di qualsivoglia convenzione tra Asl e Comune e, dunque, alla mancanza di qualsiasi ruolo attivo di quest’ultimo nella fase di organizzazione e gestione del servizio. «Nella fattispecie – si legge in sentenza – tra le parti non è mai stato sottoscritto nessun accordo di programma, invece indispensabile non solo per l’organizzazione funzionale del servizio ma anche per consentire ai Comuni la partecipazione consapevole alle determinazioni operative delle Asl per verificare portata, qualità effettiva del servizio e soprattutto possibili costi, in vista dei necessari impegni di spesa e dell’ordinata gestione dei conti pubblici». Situazione che ha portato il Tribunale a trasmettere la sentenza alla Corte dei Conti, per una più approfondita valutazione sulle modalità di affidamento dell’appalto, oltre che a respingere la domanda risarcitoria avanzata dall’azienda sanitaria, condannata di contro al pagamento delle spese processuali. «Prendiamo atto con favore – commenta il sindaco Alesio Valente – di una sentenza che chiude, almeno per il momento, un contenzioso non originato dal Comune ma che rischiava di esporre l’ente a gravi ripercussioni di ordine finanziario. In questi ultimi anni siamo riusciti a intessere un clima di collaborazione istituzionale utile ad evitare il ripetersi di contrasti simili, ma in ogni caso la determinazione dell’amministrazione comunale nel difendere le ragioni della comunità gravinese ed il buon lavoro svolto dall’Ufficio avvocatura hanno consentito di cogliere un successo importante. Va così in archivio un’altra delle pesanti eredità del passato: adesso possiamo guardare al futuro con maggior fiducia».

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