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lunedì 26 maggio 2014

Elezioni, Ugl: i lucani fanno fatica a votare.


“Una cosa va innanzitutto detta e ridetta: stiamo vivendo un momento difficile, il lavoro è una necessita e la nostra regione fatica a dare un bene primario. I lucani avvertono un disagio intimo e le tensioni legate al lavoro che manca si sentono nella famiglia. Come sindacato non riusciremo a fare ciò che non è nelle nostre possibilità: la politica deve ritornare ad essere vicina a chi avverte il disagio con fatti e non parole, non illudendo la gente, perché il lavoro è un problema.” 

E’ quanto sostengono i segretari dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Giuseppe Giordano per i quali, “se all’elezione non partecipa più del 50% degli elettori è sintomo che in sostanza il lucano vede la politica oggi come fasulla, monca e in alcuni casi inutile. E’ d’obbligo che i politici oggi dovranno interrogarsi e riflettere sul perché in Basilicata non si esprime più il voto, non andare a votare rappresenta un voto di sfiducia, come non andare a vedere un certo film rappresenta una bocciatura di quella pellicola. Allora – proseguono Giordano e Tancredi -, se per un film si tratta di produrre qualcosa di diverso, con un migliore soggetto e migliori attori, per la rappresentanza politica si tratta di rivedere tutto il contesto della politica. Forse quello di cui abbiamo davvero bisogno è un meccanismo diverso attraverso il quale le persone votano ogni giorno attraverso le scelte che fanno di acquistare un prodotto, di finanziare un progetto, di entrare a far parte di un gruppo, e così via. Per l’Ugl bisogna ricostruire un rapporto di fiducia con l'elettorato e porre le basi per realizzare un’alternanza, la frattura che si è determinata tra cittadini e politica è molto più marcata. In Basilicata ha votato il 49,4% degli aventi diritto in occasione di quest’altra tornata elettorale è rigiunto forte e chiaro il segnale di malessere: dovremmo farci tutti un serio esame di coscienza, soprattutto coloro che hanno la possibilità di intervenire per migliorare le condizioni di almeno il capofamiglia, perché in questi anni sono state adottate troppe politiche miope sul lavoro – concludono i segretari Ugl -, credendo di poter fare cassa negando beni e servizi fondamentali per una vita dignitosa, come cibo, istruzione e in Basilicata, assistenza sanitaria, all’anello più debole della nostra società”.

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