Legambiente e WWF Basilicata giudicano ignobile lo spettacolo di due esemplari di cane lupo cecoslovacco (la notizia ci è stata confermata dal Corpo Forestale dello Stato) che hanno “sfilato” in gabbia durante la storica parata dei Turchi. Il lupo cecoslovacco è un cane appartenente al gruppo dei pastori e bovari che ha la tempra, la mentalità e l’addestrabilità di un pastore tedesco e la forza, le caratteristiche fisiche e la resistenza di un lupo. Proprio questa somiglianza ha portato migliaia di cittadini ad identificare i cani con il lupo.
Si tratta comunque di un atto di incomprensibile e inaudita superficialità. L’episodio, infatti, va solo ad alimentare i luoghi comuni e gli stereotipi che “accompagnano” il lupo nell’immaginario collettivo identificandolo come l’animale cattivo della favola di Cappuccetto Rosso, da fermare e ingabbiare. Nonostante infatti lo stato di protezione di cui gode sia al livello nazionale che internazionale e la recente ricolonizzazione in parte del territorio montano, il lupo è ancora una specie a forte rischio di estinzione anche in Basilicata. Un specie la cui presenza causa ancora ostilità tra le comunità locali e, in particolare con il settore zootecnico: basti pensare ai recenti episodi di avvelenamento nelle campagne di Pomarico. Non mancano esempi virtuosi come la partecipazione del Parco Nazionale del Pollino al progetto LIFE Wolfnet sostenuto dall’Unione Europea per lo sviluppo di misure coordinate di protezione per il Lupo in Appennino. A maggior ragione risulta inconcepibile la scelta degli organizzatori di una manifestazione così importante per l’intera regione, che attrae migliaia di visitatori ogni anno, di mandare un messaggio sbagliato e fuorviante. A questo va aggiunto il tema degli allevamenti di lupo cecoslovacco, un cane che per la sua stretta somiglianza genetica al lupo può, se abbandonato in natura, dar luogo a fenomeni di ibridazione che mettono a rischio una specie di grande interesse conservazionistico ed ecologico come il lupo nel nostro Paese. Legambiente e WWF Basilicata invitano pertanto il CFS a continuare nell’attività di controllo e nella repressione di tentativi fraudolenti di inquinamento genetico della specie – come avvenuto qualche mese fa con il sequestro di 37 esemplari di lupo cecoslovacco - che si vanno ad aggiungere alla già presente diffusione accidentale in natura di esemplari ibridi. Un episodio infine di inutile crudeltà, che speriamo non si ripeta nei prossimi anni.
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