I lavori della conferenza stampa di presentazione della candidatura, per il Pdl, a sindaco di Matera di Saverio Acito
“In soli due anni di governo della città, abbiamo fatto molto di più per Matera di quanto non abbiano fatto in 15 anni i governi del centrosinistra”. E’ il messaggio lanciato dal candidato sindaco del Pdl, Saverio Acito, nel corso della conferenza di presentazione ufficiale del programma di governo della città. All’incontro hanno partecipato i coordinatori provinciale e cittadino del Pdl, Cosimo Latronico e Nicola Rocco, il candidato alla presidenza della Regione Basilicata, Nicola Pagliuca, e il sindaco uscente di Matera, Emilio Nicola Buccico. Una meta in comune è lo slogan scelto per la campagna elettorale. La meta condivisa è quella di portare Matera ad avere gli standard di efficienza dei servizi e di qualità della vita, simili a quelli delle più importanti città europee. Solo realizzando questo percorso di crescita si potrà effettivamente arrivare a formulare con ragionevole speranza di successo, la candidatura di Matera a Capitale europea della Cultura nel 2019. Programma ambizioso e impegni concreti in tempi certi per portare la città a raggiungere il prestigioso obiettivo. Per farlo, il Pdl riparte da dove aveva lasciato: dal programma dell’Amministrazione Buccico. “E’ quello che la città ha approvato e su cui - ha sottolineato Acito – ci ha dato il consenso a governare nel 2007. Abbiamo amministrato –ha detto Acito- abbiamo compiuto delle scelte, e quando abbiamo capito di non poter portare avanti il nostro progetto per motivi che poco hanno a che fare con la politica, abbiamo restituito la parola ai cittadini anziché arroccarci sulle poltrone”. Il candidato sindaco del Pdl ha poi spiegato il motivo del suo ritorno in campo: “E’ una decisione incosciente – ha ironizzato – forse frutto dall’età che avanza, ma dettata dalla passione. Stamattina mia moglie mi ha ribadito il suo sostegno e mi ha detto: lo faccio perché ti voglio bene, le ho risposto che io lo faccio perché voglio bene alla città. Non so se questo basta, ma non ho bisogno di dirlo in dialetto ferrandinese che questa città ce l’ho nel cuore”.
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