BASILICATA: trafffico materiali nucleari in Iraq e Somalia, chiusa l'inchiesta.
Resteranno un mistero i presunti traffici di materiali nucleari dalla Basilicata all'Iraq ed in Somalia. E' stata archiviata l'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Potenza. Il provvedimento era gia' noto in quanto non erano state ravvisate responsabilita' in capo alle persone indagate (circa una decina) e se ne e' avuta conferma dall'audizione del sostituto procuratore Francesco Basentini, titolare del fascicolo, davanti alla Commissione bicamerale di inchiesta sulle attivita' illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Audizione che si e' tenuta giovedi' a Palazzo San Macuto. L'inchiesta, divisa in due filoni, orbitava intorno al Centro della Trisaia di Rotondella (Matera), dove negli anni '60 veniva effettuata attivita' di produzione nucleare con il ciclo uranio-torio. Le ipotesi riguardavano due diversi aspetti: un traffico di plutonio verso l'Iraq e un traffico di scorie radioattive, via nave, verso la Somalia. La presenza di tecnici iracheni nel centro della Trisaia durante gli anni del nucleare in Italia e fonti confidenziali tra i servizi segreti di vari Paesi avevano dato corpo a queste ipotesi. Non si e' trovato pero' alcun tipo di riscontro. Sono cosi' cadute le accuse nei confronti di otto direttori che si sono alternati nel tempo alla Trisaia e di tre esponenti della 'ndrangheta calabrese, questi ultimi coinvolti nel filone del traffico di scorie verso la Somalia. Il Centro della Trisaia, inoltre, sarebbe stato il luogo di partenza di decine di bidoni di scorie che furono sotterrati nell'entroterra materano, come ha dichiarato il collaboratore di giustizia, Francesco Fonti, l'uomo della 'ndrangheta che ha rivelato anche gli affondamenti di navi cariche di scorie. Nemmeno le dichiarazioni di Fonti hanno avuto riscontro. Non sono stati trovati bidoni occultati nelle valli materane. (Adnkronos)
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