“Diritto alla tutela della salute dei lavoratori, dei loro familiari e di tutta la popolazione esposta all’amianto”. Sabato 13 marzo convegno in Provincia.
L’esposizione all’amianto continua a mietere vittime e soprusi. Oltre al numero crescente dei decessi in Italia, e nella provincia di Matera, continua, infatti, a riproporsi il problema del mancato riconoscimento dei diritti delle vittime. “Il convegno di sabato – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali, Salvatore Auletta - proverà a fare sintesi rispetto alle questioni “vittime amianto”. Da un lato il problema dei riconoscimenti previdenziali, chi ne beneficia e chi è in lista d’attesa e perché, e dall’altro il problema legato all’attuazione del Fondo vittime amianto (come prevede la Legge 24 dicembre 2007 n. 244). L'erogazione delle prestazioni, infatti, è assoggettata all'emanazione di un decreto legge da parte del Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Il dibattito si occuperà di approfondire anche il tema delle bonifiche.” Al convegno, che avrà luogo presso la Sala consiliare del palazzo di via Ridola alle ore 10.00 del prossimo 13 marzo e che sarà moderato dalla giornalista Margherita Agata, interverranno: il presidente della Provincia di Matera Franco Stella, l’assessore alle Politiche sociali dell’Ente, il presidente dell’Associazione Italiana esposti amianto sez. Valbasento e centro Sardegna Mario Murgia e l’esperto di medicina del lavoro (responsabile Re.NA.M. – Cor Basilicata) Luca Convertini. “Con questa ulteriore iniziativa – ha concluso il presidente Franco Stella – l’Amministrazione provinciale di Matera prosegue il percorso di solidarietà concreta accanto alla Associazione AIEA Valbasento. Un cammino attivo che abbiamo intrapreso lo scorso settembre quando abbiamo patrocinato la manifestazione nazionale “Vittime amianto”, a cui è seguita la partecipazione alla II Conferenza nazionale dell’amianto a Torino fino a giungere all’approvazione dello schema di Accordo di Programma che definisce gli interventi per la messa in sicurezza dei suoli e delle acque di falda dell’area industriale della Valbasento. Tutte azioni che si preoccupano di modificare lo stato di abbandono in cui versano centinaia delle nostre famiglie.”
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