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sabato 9 gennaio 2010

PISTICCI: MOSTRA SUL BRIGANTAGGIO

Briganti di Basilicata in tour per una mostra itinerante che sta conseguendo successo e consensi di critica e partecipazione. La I Edizione della rassegna fotografica “Brigantaggio in Basilicata” ha fatto tappa nella sala consiliare di Pisticci, curata dallo storico Berardino D’Angella e promossa dal Centro Studi Gymnasium, con allestimento e progetto della Setac Pisticci. In mostra documenti e fotogrammi di briganti, capimassa, manutengoli e brigantesse di Basilicata, tutti protagonisti nel bene e nel male di un fenomeno che non ha pari nella storia della regione e che presto saranno inseriti in un volume redatto dallo stesso curatore della mostra. Le immagini esposte già da sole possono costituire un importante segmento di una storia dai contorni sanguinari anche per l'appoggio incondizionato dato alle bande dallo spodestato monarca borbonico e dai contadini, la cui esasperazione era ormai giunta al culmine. I Borbone e, molto spesso, anche una parte del clero, sostennero i briganti e questo sembrò dare alla rivolta armata una matrice politica. Ma non sempre fu così; la guerra rimase soprattutto “contadina”, dettata da miseria e povertà. Per sradicare il fenomeno, sarebbero state necessarie serie riforme e la garanzia di migliori condizioni di vita, ma il governo privilegiò la via della repressione militare: oltre 5000 furono i briganti uccisi e 8000 gli incarcerati. Sul versante opposto, le truppe regolari ebbero più morti in quelle battaglie che durante le guerre risorgimentali. E i problemi si aggravarono, poiché la risposta dello Stato non fu attenta alle motivazioni sociali ed economiche. Un ufficiale dell'esercito, Ferdinando Pinelli, sottolineò che tutti i briganti erano delinquenti comuni, senza approfondire le radici del malessere. Si era arrivati al punto che chiunque fosse stato trovato con un semplice coltello in tasca rischiava il plotone di esecuzione. Stessa pena per chi "con parole o atti avesse insultato lo stemma di Savoia, il ritratto del Re, o la bandiera nazionale italiana. Alla presentazione della mostra, oltre al curatore sono intervenuti Nino Monistero, l’assessore alla cultura Michele Sisto, i proff. Franco Armento e Giuseppe Coniglio. Prossima tappa giovedì 14 gennaio, ore 17,30, a Palazzo Arcieri di S. Mauro Forte in occasione della sagra de “Il Campanaccio”, con interventi del sindaco Francesco Di Luca, Rocco Piliero (Pro Loco) e l’assessore Pietro Cirillo. (Giuseppe Coniglio)

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