PISTICCI - Lsu, la giunta non risponde nè al Consiglio nè al Pdl
La recente questione politico-amministrativa concernente la valutazione sulla stabilizzazione o meno dei lavoratori socialmente utili del Comune di Pisticci, 26 per l'esattezza, se analizzata anche solo macroscopicamente fa emergere una maggioranza che è tale solo nel nome, forse anche nei numeri, almeno così è stato nei momenti topici vedasi gli equilibri di bilancio dello (scorso ottobre, ma non sul piano politico. Lì c'è una voragine iniziata nell'estate del 2008, quando per la prima volta sono emersi ufficialmente i contrasti e le divergenze di vedute tra il sindaco, Michele Leone e il vice sindaco, Domenico Lazazzera. Tornando alla questione lsu che ha tenuto banco nel mese scorso, al di là delle valutazioni contabili e di opportunità amministrativa, basta soffermarsi sulle assisi ufficiali. Il consiglio comunale delibera all'unanimità prima di Natale, un atto di indirizzo che impegnava la giunta comunale a stabilizzare i precari dell'ente, eccezion fatta per i co.co.co. Votarono tutti tranne gli assenti per motivi non politici, Dino Calciano e Ottavio Panetta. Solo il sindaco, rimasto solo, si era astenuto. Poi c'è stata la fase due: il coordinamento cittadino del Pdl, partito a cui appartiene formalmente il primo cittadino (componente dell'assemblea regionale) così come tutta la sua giunta (sei assessori), detta la linea politica: “stabilizzare gli Lsu”. Dietro, e non ci vuole molto a capirlo, c'è Lazazzera che si spende con ogni mezzo in quella direzione. Oltre a manifestare la propria posizione attraverso dichiarazioni in un'intervista al Quotidiano, il Pdl fa affiggere anche alcuni manifesti. Prima di capodanno, lo scorso 29 dicembre, la giunta municipale convocata per l'occasione con tre voti contrari (Leone, Sisto e D'Alessandro) e uno solo favorevole (Lazazzera), respinge l'indirizzo del consiglio comunale e del Popolo della Libertà. Alla seduta presente anche l'assessore Tricchinelli, che si è astenuto; mentre Di Taranto (vicino al sindaco) era assente. Non ci vuole molto a notare che il sindaco e la maggioranza della giunta hanno agito seguendo valutazioni proprie, nonché la loro coscienza. Sta di fatto, però, che non hanno ascoltato il parere del consiglio comunale, nonché quello del loro partito. A questo punto è lecito attendere sviluppi. Può accadere che qualcuno, sindaco in primis, lasci il Pdl, oppure che lo stesso Pdl, chieda una verifica politica e, quindi, un rimpasto di giunta. Se ne saprà qualcosa, forse, lunedì prossimo, quando il sindaco terrà una conferenza stampa in grande stile.
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