Il Comitato Difesa Ospedale alla fine è stato costretto a rivolgersi alla Procura della Repubblica perché da parte della direzione dell’ASM alle manifestazioni dei cittadini in difesa dell’ospedale, alla venuta della troupe di striscia la notizia e a dodicimila firme di cittadini a sostegno delle proposte del Comitato risponde con l’arroganza e la provocazione.
Nel pomeriggio del 28 gennaio u.s. i direttori sanitari di Matera, di Tinchi insiemi ad altri dirigenti dell’ASM hanno convocato gli infermieri della sala operatoria dell’ospedale di Tinchi di Pisticci per comunicare loro verbalmente che a far data da lunedì 1 febbraio 2010 dovranno presentarsi presso l’Ospedale di Policoro. La sala operatoria di Tinchi, secondo le nuove disposizioni, resterebbe “operativa” e con un solo infermiere solo il martedì e il giovedì e solo per i piccoli interventi sospendendo di fatto le attività di endocrino chirurgia, di day surgery e di chirurgia generale . Dal 1 di febbraio risulta inoltre che l’ambulanza di servizio presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Tinchi verrà trasferita ad altra sede rimanendo di fatto sguarnita la struttura ospedaliera di Tinchi. Nel reparto di chirurgia resteranno solo due infermieri per turno che dovranno dividersi tra chirurgia e medicina. E queste disposizioni sono state annunciate dai dirigenti come temporanee, perché dopo le elezioni, “si passerà alla chiusura totale e definitiva delle attività” Ancora una volta le disposizioni vengono date attraverso ordini verbali spesso contrastanti tra di loro con pressioni forti nei confronti del personale, veri e propri casi di mobbing operato nei confronti delle caposale e degli infermieri ora con allettanti promesse di carriera ora con vere e proprie minacce di ritorsioni. Solo in data 29 gennaio, evidentemente dopo la denuncia fatta dal comitato agli organi di stampa e ripresa da alcuni blog e social network, sono arrivati gli ordini di servizio agli interessati. Infine non risulta esserci una formale delibera di chiusura del reparto di chirurgia dell’ospedale di Tinchi e di un Piano di trasferimento dello stesso presso l’Ospedale di Policoro, tra l’altro quest’ultimo con il reparto di chirurgia in fase di ristrutturazione; non risulta esserci un Piano Aziendale dell’ASM regolarmente approvato dalla Regione Basilicata. Al Comitato Difesa Ospedale risulta invece che il Piano Aziendale non ha ricevuto l’approvazione regionale. Secondo il comitato nel trasferimento delle attività di endocrino chirurgia, di day surgery e di chirurgia generale dall’Ospedale di Tinchi, in assenza dei presupposti giuridici, e di quant’altro segnalato nell’ esposto è ravvisabile il reato di interruzione di pubblico servizio ai danni dell’utenza. La strategia della direzione generale sembra essere quella di accelerare i tempi, anche senza gli strumenti giuridici, facendo il tentativo di far passare in sordina il reato di pubblico servizio per arrivare dopo le elezioni, a piano sanitario aziendale approvato, a ratificare quanto già illegittimamente e illegalmente realizzato, cioè la fine della storia dell'Ospedale di Tinchi. Senza fatti nuovi non si escludono iniziative, questa volta eclatanti, per tutelare e difendere il diritto dei cittadini a partecipare e condividere le decisioni che riguardano la loro vita e il loro futuro.
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