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venerdì 14 giugno 2013

Rapporto Bankitalia sull'Economia della Basilicata: la posizione di FARE per Fermare il declino Basilicata.

Il rapporto su "L'economia della Basilicata" nel 2012, curato dal Nucleo di Ricerca Economica della Filiale di Potenza della Banca d'Italia conferma un trend molto preoccupante del cruscotto di indicatori di performance della regione. Le attese non erano ottimistiche, ma i risultati sono preoccupanti, se nel 2012 il prodotto interno lordo della Basilicata è diminuito del 3,1 per cento.La produzione industriale lucana ha perso circa 9,5 punti percentuali rispetto al 2011. La perdita di ricchezza e di consumo, di tessuto industriale, di lavoro interrogano la nostra comunità regionale sulle cause e sui possibili rimedi per riconquistare il futuro che i cittadini e le famiglie si meritano.
La disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli insostenibili con un tasso in aumento fino al 28,2%.
Il negativo andamento delle esportazioni e la bassa capacità di innovazione del sistema, evidenziano una persistente difficoltà che richiede risposte nuove ed efficaci. Sono in calo anche i consumi (meno 10,5%) e le compravendite immobiliari.
Ma non ci può essere alcuna rassegnazione di fronte a questi risultati, “Inizia un semestre che chiamerà il popolo della Basilicata al rinnovo del parlamento e del governo regionali – sostiene Michele Fanelli Presidente di Fare in Basilicata - In questo periodo occorre favorire tra i cittadini un lavoro di ascolto, confronto, elaborazione e partecipazione.”
La flessione non risparmia neanche il settore dei servizi con un calo dell’1,6 % del valore aggiunto e del turismo, per il quale si è interrotto il trend moderatamente positivo degli ultimi anni registrando una riduzione delle presenze del 4,2 %.
“I riflessi sull’economia del cattivo utilizzo dei fondi pubblici, ha raggiunto livelli offensivi per la popolazione lucana – ribatte il dirigente regionale del partito Frank D’Addario – occorre che la classe dirigente politica dia conto del proprio operato e se ne assuma tutte le responsabilità” .
“È tempo di responsabilità per tutti i cittadini e tutta la classe dirigente la cui impreparazione ad affrontare una emergenza di tali dimensioni appare imbarazzante – conclude Fanelli - È tempo di scelte coraggiose e di impegni politici e programmatici di lungo periodo. Le risorse pubbliche e private per rilanciare la regione ci sono, a patto che la nuova crescita economica si fondi sui valori della mobilità sociale, della sussidiarietà, del merito e della responsabilità individuale.”

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