1. Il tema
occupazionale.
Il
problema è fin troppo ovvio e scontato, ma è indispensabile
impostare un piano occupazionale regionale, in sintonia con i
provvedimenti governativi, dove innanzitutto dare
concrete possibilità di inserimento dei giovani nel mondo del
lavoro attraverso anche e soprattutto una diversa applicazione della
formazione professionale; reinserire gli occupati espulsi dal mondo
del lavoro; creare opportunità per libere iniziative attraverso:
il sostegno dei
redditi di chi momentaneamente ha perso il lavoro, prevedendo la
ricollocazione nel mondo del lavoro mediante la riqualificazione
professionale;
la liberalizzazione
della creatività soprattutto dei giovani e delle donne, oggi in
gran parte esclusi dal mercato del lavoro, attraverso diverse forme
incentivanti;
la facilitazione
burocratica amministrativa della creazione di nuove imprese;
la promozione della
meritocrazia e dell'intraprendenza innovativa.
2.
Il rispetto ambientale quale significativa opportunità di
sviluppo.
Altro
tema scarsamente valorizzato è quello delle risorse naturali ed
ambientali, mentre andrebbero fortemente incentivate soprattutto
quelle forestali. Occorre inoltre predisporre una norma per favorire
il decoro ambientale ed urbano, rafforzare la raccolta differenziata
dei rifiuti solidi urbani, prevedere la realizzazione di impianti di
smaltimento di nuovissima generazione.
Inoltre
bisogna provvedere a conservare l'attuale patrimonio immobiliare.
Il
tutto va attuato attraverso:
l'attivazione della
responsabilità penale e pecuniaria di chi danneggia l'ambiente;
il pieno
coinvolgimento e partecipazione dei cittadini in difesa
dell'ambiente in si vive;
la predisposizione
di adeguate norme legislative regionali circa la tenuta del decoro
ambientale ed urbano;
la predisposizione
di una norma circa l'istituzione del fascicolo del fabbricato.
Circa poi i rifiuti
occorre:
attivare
obbligatoriamente la raccolta differenziata;
prevedere pene severe per chi viola le norme e i criteri nella
gestione dei rifiuti;
realizzare
investimenti necessari al raggiungimento degli obiettivi europei in
materia di recupero e riciclaggio dei rifiuti;
ridurre gli
adempimenti e le autorizzazioni da richiedere per l’approvazione
di progetti innovativi che comportano un evidente beneficio per
l’ambiente, per la realizzazione di bonifiche, per la rimozione
dell’amianto, per la messa in sicurezza di impianti e edifici in
aree a rischio idrogeologico;
promuovere l'uso
razionale delle risorse idriche, energetiche, elettriche, forestali,
ecc.
prevedere
compensazioni ambientali per la realizzazione di infrastrutture;
promuovere opere per
prevenire ed attenuare il rischio idrogeologico mediate tecniche a
basso impatto ambientale.
3. La
rinegoziazione accordi petroliferi.
Circa
poi l'estrazione petrolifica in Basilicata è indispensabile andare
alla ricontrattazione delle royalties con le compagnie
petrolifiche, nonché ad una razionale e condivisa estrazione di
ulteriori pozzi senza pregiudicare il territorio, la salute,
l'ambiente e le attività esistenti.
E'
inoltre necessario promuovere un utilizzo proficuo e diffuso delle
stesse attivando programmi specifici (es. infrastrutturale,
occupazionale, sociale, ecc.).
Va
poi affrontato compiutamente il tema energetico regionale, al fine
di procedere alla realizzazione degli impianti eolici, fotovoltaici,
idrici a basso impatto ambientale e là dove meno si
comprometterebbe l'ambiente e le attività economico-sociali
presenti.
4. Il
riequilibrio aree interne.
La
regione Basilicata si sta inesorabilmente spopolando e lo si
registra massicciamente nelle aree interne e montane. E' mancata in
questi ultimi decenni una politica concreta per fermare il declino
di dette aree. Occorre dunque ridare, nelle scelte di politica
regionale, la giusta e doverosa attenzione a tale problema.
Innanzitutto
occorre assicurare i servizi essenziali in quei centri abitati
colpiti da forte spopolamento;
bisogna favorire,
promuovere o mantenere alcune significative attività produttive ed
artigianali, che stanno inesorabilmente scomparendo, potendo
incentivare il recupero economico culturale degli antichi mestieri;
bisogna promuovere
diffusamente il turismo rurale;
occorre promuovere
il mantenimento delle attività esistenti potendo prevedere forme
riduttive di contribuzione per i relativi addetti.
5. Una
nuova governance regionale e sub regionale.
Ormai
si sono accumulati notevoli ritardi circa la revisione di
tanti organismi di emanazione regionale (ALSIA, Consorzi di
Bonifica, ARBEA, ecc.), mentre per razionalità gestionale occorre
procedere tempestivamente alla loro riorganizzazione e/o
soppressione.
Occorre
inoltre andare alla revisione o all'abrogazione di società a
partecipazione regionale. Altro tema arrivato oltre ogni limite
temporale è la revisione dello Statuto regionale con la collegata
approvazione del sistema elettorale regionale.
All'interno
della revisione complessiva degli enti pubblici necessita definire i
compiti di ognuno al fine di superare sovrapposizioni e dannose
duplicazioni.
Non è più rinviabile neppure un’attenta
revisione della pianta organica degli uffici dell’ente Regione
Basilicata in relazione alla soluzione dell’annoso problema del
precariato pubblico e alla necessità di portare a compimento il
concorso pubblico bandito già cinque anni fa.
Bisogna
inoltre punire in modo severo gli amministratori di quegli enti che
non mantengono il pareggio di bilancio rendendoli responsabili delle
scelte compiute in modo improvvisato e dannoso per le casse
pubbliche, dovendosi applicare la totale trasparenza dei bilanci
delle pubbliche amministrazioni e delle società partecipate da enti
pubblici con l'obbligo della loro pubblicazione su Internet.
6. La
semplificazione apparati burocratici amministrativi.
Tema sempre più sentito è la semplificazione delle procedure
burocratiche amministrative della regione, onde evitare gli abusi
che vengono perpetuati a danno di cittadini sempre più inermi e
sbandati. A tal proposito occorre stabilire forme di controllo sulla
correttezza applicativa delle norme da parte degli apparati pubblici
regionali e degli enti di emanazione regionale, prevedendo un primo
efficace controllo interno affidato ad esempio al Difensore Civico.
Inoltre necessita procedere alla revisionare della legislazione
regionale non più applicata ed andare all'approvazione dei testi
unici.
Necessita inoltre ridurre la spesa pubblica mediante:
la revisione
complessiva della spesa, introducendo meccanismi competitivi
all’interno dei settori interessati e partendo dai costi degli
apparati politici e burocratici;
la privatizzazione
delle imprese pubbliche regionali;
la trasparenza e
la verificabilità dei redditi, patrimoni e interessi economici di
tutti coloro che partecipano alla gestione della cosa pubblica;
l'allontanamento,
dalla gestione dalla pubblica amministrazione, delle persone che
hanno subito condanne penali per reati contro la pubblica
amministrazione o perché collusi con la malavita organizzata.
7. Una particolare e significativa attenzioni alle fasce deboli
sociali.
Un
tema sempre più attuale, in questa particolare fase economica
occupazionale, è quello di dare sostegno e solidarietà concreta
alle fasce più deboli, quali gli anziani, le persone portatrici di
handicap, le persone psicologicamente fragili, attraverso
l'attivazione di opportuni servizi e/o adeguate forme economiche
contributive.
8. La
incentivazione delle infrastrutture materiali ed immateriali.
Per rendere sempre più
efficienti ed efficaci le attività pubbliche amministrative occorre
incrementare le infrastrutture immateriali e diffonderne
maggiormente l'applicazione negli apparati amministrativi
regionali.
In quest’ottica è fondamentale formare
il personale all'uso dei nuovi strumenti informatici
e adeguare il dimensionamento delle piante organiche in base alla
nuova organizzazione, destinando eventuali esuberi ad altre e più
proficue attività.
Inoltre lo sviluppo della regione non può prescindere dalle
infrastrutture materiali, quali strade, ferrovie, aeroporti, delle
quali la Basilicata soffre da sempre in maniera esasperante.
Immaginarle (quelle che servono) e portarle a loro compimento è
compito prioritario e indifferibile.
9. La
incentivazione della Cultura, della Ricerca e dell'Innovazione.
La
crescita dei popoli si misura attraverso soprattutto l'attenzione che
si riserva alla cultura e alle nuove conoscenze. E' quindi necessario
dare all'Università di Basilicata un ruolo fondamentale per lo
sviluppo della regione.
Occorre
pertanto incentivare sistemi attrattivi verso l'Università di
Basilicata, come pure bisogna incentivare presso gli Istituti di
Ricerca regionali la ricerca e l'innovazione scientifica e
tecnologica mediante consistenti forme contributive.
10. La
redazione di un nuovo Piano di Sviluppo Regionale.
Da tempo la Regione Basilicata non si è dotata più di un valido e
significativo Piano di Sviluppo Regionale. Occorre provvedervi con
urgenza, potendo far partecipare in maniera fattiva i soggetti
economici, sociali e istituzionali più rappresentatitivi locali,
concretizzare l'uso efficace dei fondi comunitari, e ripristinare
l'Ufficio Regionale di Programmazione e Sviluppo.
Questi per quanto ci riguarda dovranno costituire una base di
discussione politica per poi affrontare in maniera compiuta, ma
sicuramente non facile, il reclutamento delle persone da candidare.
Ma questo è altro tema che affronteremo a breve.
Veri Valori
Aldo Michele Radice
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