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venerdì 1 aprile 2016

CONFARTIGIANATO: ESTENDERE UTILIZZO ECOBONUS SPECIE AL SUD

Le politiche di incentivazione per ristrutturazioni e risparmio energetico sospinge la propensione delle famiglie ad effettuare interventi sugli immobili: cresce la quota di consumatori che manifestano l’intenzione nei prossimi 12 mesi di effettuare spese per la manutenzione straordinaria dell’abitazione al punto che a gennaio 2016 risponde affermativamente il 15,9% degli intervistati, di cui il 6,3% ritiene certo il sostenimento della spesa e il 9,6% lo ritiene probabile. Correggendo quest’ultima quota del campione con una probabilità del 50% si stima una quota di consumatori che è intenzionata ad effettuare un intervento pari al 10,7%, il valore maggiore rilevato negli ultimi nove anni. Lo evidenzia uno studio di Confartigianato sottolineando che un quinto delle case italiane è vecchio e in cattive condizioni. Nel nostro Paese poco più di 2 milioni di edifici residenziali, pari al 16,8% del totale, sono in mediocre o pessimo stato di conservazione. Una percentuale che sale al 21,1% per gli edifici costruiti prima del 1981. La situazione – afferma Rosa Gentile, vice presidente Confartigianato con delega al Mezzogiorno - peggiora nel Mezzogiorno, dove sono più diffuse le cattive condizioni delle case. Il record negativo si registra in Sicilia, dove il 26,8% del totale degli edifici residenziali si trova in mediocre-pessimo stato di conservazione. Seguono la Calabria, con una quota del 26,2%, e la Basilicata con il 22,3%. Dunque il cattivo stato delle case non solo pone un problema di sicurezza, ma anche di consumi energetici tanto che il comparto residenziale determina il 28,8% dei consumi finali di energia: più di quanto facciano registrar i trasporti su strada (27,7%) e l’industria (22,7%). Per questo – dice Gentile - dalla necessità di mettere in sicurezza la propria casa e per contare su un significativo risparmio energetico occorre puntare sulla ristrutturazione. E approfittare degli ecobonus. È indispensabile rendere stabili e permanenti, nella misura indicata nella legge di Stabilità 2016, gli incentivi fiscali che consentono di raggiungere più obiettivi: riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio ed efficientamento energetico e difesa dell’ambiente, rilancio delle imprese delle costruzioni, emersione di attività irregolari. Gli ecobonus fanno bene all’ambiente, contando su case meno energivore, ma anche all’occupazione: per questo c’è chi sostiene la necessità di un prolungamento stabile degli incentivi fiscali anche pensando a questo vantaggio.
Sul lato della domanda nel 2015 i volumi di compravendita degli immobili residenziali registrati sono in salita del 6,5% rispetto al 2014. La dinamica è più accentuata in Veneto (+12,1%), seguita dalla Toscana (10,8%), Friuli Venezia Giulia e Basilicata (+10,2%), Lombardia (+9,0%), Sardegna (+8,0%), Abruzzo (+7,2%) ed Emilia Romagna (+6,8%). In parallelo i volumi di compravendita degli immobili non residenziali – commerciali e produttivi – sono in salita del 3,8 % rispetto al 2014. Si registra un maggiore crescita delle compravendite in Friuli Venezia Giulia (9,4%), seguito daToscana (9,1%), Umbria (8,1%), Veneto (7,8%), Lombardia (7,2%), Basilicata (6,3%) e Piemonte (3,9%).
Per il comparto dell’Edilizia assumono una specifica centralità le politiche di incentivazione della manutenzione degli immobili. Nell’ultimo biennio le manovre di bilancio – Leggi di stabilità 2015 e 2016 – hanno sostenuto le agevolazioni fiscali per ristrutturazioni e per risparmio energetico mettendo a disposizione risorse nel triennio 2016-2018 pari a 2.332 milioni di euro, una media di 777 milioni all’anno equivalente allo 0,6% degli investimenti fissi lordi nelle Costruzioni. Nel corso del 2015 si registrano ritenute d’acconto per 1.624 milioni di euro che sottendono spese per ristrutturazioni e per risparmio energetico sostenute dalle famiglie per 24.766 milioni di euro.
Secondo le ultime dell’Ufficio Studi di Confartigianato, oltre 6 milioni di contribuenti nel 2013 hanno utilizzato la detrazione del 50% per le spese per il recupero del patrimonio edilizio per un importo di 3.503 milioni; mentre ad usufruire del bonus per interventi finalizzati al risparmio energetico sono stati circa un milione e mezzo di contribuenti per un importo di 1.502 milioni di euro e cui se ne aggiungono circa 170 mila con le detrazioni per mobili, in relazione alle ristrutturazioni in essere.

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