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lunedì 4 maggio 2015

RETE IMPRESE ITALIA: DA CAPITALE EXPO RIFLETTORI SU PMI MEZZOGIORNO


Per far ripartire la piccola e media impresa che è l'ossatura dell'economia locale e con essa la domanda interna, servono maggiori investimenti, un taglio alla pressione fiscale, riorientando le azioni del Fondo di Garanzia per le pmi. E' l'indicazione dell'assemblea nazionale di Rete Imprese Italia che si è svolta a Milano aperta da un relazione del Presidente Daniele Vaccarino e alla quale ha partecipato una deleegazione lucana, tra cui la vice presidente nazionale di Confartigianato Rosa Gentile. Rete Imprese – è stato sottolineato - è il risultato di una sfida lanciata cinque anni fa: rappresentare in modo unitario la parte prevalente della struttura produttiva del nostro paese. 
Una sfida certo non facile che ancora oggi occorre raccogliere giorno dopo giorno sul terreno concreto della proposta, orientando, con responsabilità, la difesa degli interessi particolari entro cornici più ampie e senza perdere di vista l’interesse generale. Rete ha espresso e continua a esprimere un modo innovativo di intendere e organizzare la rappresentanza. E’ una risorsa a disposizione delle imprese, della Basilicata e del Paese. Una risorsa importante per fare fronte agli effetti generati dai profondi cambiamenti che attraversano la nostra epoca e toccano ogni aspetto della vita sociale, mutando paradigmi e riferimenti, valori e orientamenti. Cambiamenti che hanno un grande bisogno della funzione di aggregazione e mediazione degli interessi che la rappresentanza svolge. Senza il ruolo di sintesi dei corpi intermedi, la nostra società, la cui struttura è molto complessa e articolata – ha detto Vaccarino - diventa sempre meno governabile e finisce con l’allontanare imprese e cittadini dalla partecipazione politica, rendendo molto più difficile la composizione dei conflitti sociali. Il livello di pressione fiscale che grava sulle imprese - ha aggiunto - e' ormai da tempo insostenibile anche a causa dalla infelice attuazione del federalismo fiscale che non ha prodotto l'atteso efficientamento della spesa ma, al contrario, ha determinato la crescita della tassazione locale. Abbiamo subito l'ingiustificata impennata della tassazione sugli immobili produttivi a seguito dell'introduzione dell'Imu, della Tasi e della nuova imposizione sui rifiuti. E' inconcepibile equiparare capannoni, negozi e laboratori alle case di lusso. L'assemblea ha rappresentato una nuova occasione per riorientare dalla capitale dell'Expo i riflettori sul Mezzogiorno approfittando dell'attenzione dei media internazionali. E’ proprio questa la strada tracciata da Confartigianato per accompagnare il Sud Italia verso un rinascimento economico: cultura, turismo ed innovazione. La programmazione dei fondi europei per il periodo 2014/2020 potrebbe aiutare le piccole e medie imprese del Mezzogiorno a continuare la corsa intrapresa in questi anni. Confartigianato ci crede e già a Matera in occasione della Convention di ottobre 2014 – sottolinea Rosa Gentile che ha la delega per il Sud - ha discusso delle proposte e degli strumenti per lo sviluppo imprenditoriale del Mezzogiorno. “Questo è il frutto di un lungo percorso per stabilire una serie di criticità da cui intendiamo partire, attraverso le analisi dell’Osservatorio per il Mezzogiorno che abbiamo istituito nel sistema Confartigianato e dai numeri del nostro Ufficio studi con l’obiettivo di lavorare affinché diventi la nostra linea guida nel rapporto con le istituzioni. L’obiettivo finale è partecipare attivamente alle programmazioni della nuova agenda 2014/2020, progetti in cui crediamo, dove possiamo investire come imprenditori”. In questi ultimi anni, il Sud Italia ha fatto registrare numeri importanti, in alcuni casi veri e propri record per l’economia del Paese, a cominciare dal turismo e dall’agroalimentare di qualità. Quasi 75 milioni di presenze turistiche nel 2013, 65.927 piccole imprese legate al turismo, 106 prodotti agroalimentari di qualità DOP e IGP, il 40,9% del totale italiano, e 27.798 beni archeologici, architettonici e museali rappresentano il vero patrimonio economico del Sud Italia. Una zona che oggi può guardare con ottimismo al futuro, anche grazie alle decine di migliaia di piccole imprese attive su tutto il territorio.

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