Conferenza Stampa mentre scaldiamo i motori al presidio in cui stiamo organizzando le nuove manifestazioni
Alla fine della Basentana nei pressi della SS Jonica
PRONTI ALLO SCIOPERO DELLA TERRA
Contro la crisi agricola Per la difesa del territorio
Contro le azioni di sciacallaggio a danno di agricoltori e cittadini Per la giustizia e la legalità.
Per un'AltraBasilicata fatta di lavoro, tutela del territorio e dell'ambiente. Le nostre terre non sono disponibili a nuove avventure fallimentari come quelle della ValBasento
La nostra missione è coltivare il cibo e trasformarlo e non coltivare petrolio o gestire impianti industriali per i rifiuti
In questi giorni abbiamo montato un presidio sulla SS Basentana nei pressi dello svincolo della SS Jonica. Sarà nelle prossime settimane il nostro campo base da cui prepareremo lo sciopero della Terra e scenderemo in strada per chiedere responsabilità alla politica e risposte che non arrivano. Dieci anni fa portammo centinaia di trattori al confine fra la Puglia e la Basilicata denunciando la crisi che stava esplodendo; chi doveva dare risposte ci definì provocatori ed estremisti rassicurando che le meravigliose sorti della competizione sul mercato avrebbero garantito a tutti prosperità e benessere. Ora che la crisi nelle campagne è esplosa lasciando la sua scia terribile di devastazione sociale e le aziende spesso in mano ad usurai, esposte a sciacalli di ogni genere, con il prezzo dei prodotti al campo che crolla e i costi produttivi sempre più insostenibili, siamo a chiedere il conto a quanti fin qui hanno fatto finta di non vedere la necessità di cambiare rotta nelle scelte di governo che incidono sulla vita di agricoltori, braccianti e consumatori. Le classi dirigenti, evidentemente, continuano a non capire che servono misure urgenti e straordinarie contro la crisi e, in nome di regole europee o di leggi nazionali e regionali che hanno votato loro stessi, continuano a scaricare sul lavoro nelle campagne il prezzo della loro incapacità o della loro connivenza. E' il caso della irresponsabile follia di voler far pagare agli agricoltori un costo dell'IMU sui terreni agricoli che essi non possono sostenere cosi come non possono sostenere l'aumento dei canoni di inesistenti servizi del Consorzio di Bonifica. Contro questa logica che continua a non vedere i problemi, a parlare di futuro promettendo meravigliose opportunità della Nuova Politica Agricola che non arriveranno mai mentre le aziende chiudono, è arrivato il momento, dopo dieci anni, di far sentire di nuovo la forza della rabbia e dell'indignazione delle campagne e di ottenere quelle risposte urgenti che non sono più rinviabili. Stiamo preparando la risposta, il primo passo sarà la partecipazione alla manifestazione indetta su proposta del Sindaco di Montalbano Enzo Devicenzis a Matera il 7 marzo ma, fin da ora, annunciamo una serie di iniziative di mobilitazioni che culmineranno nelle prossime settimane nello sciopero della Terra. Martedi 3 marzo 2015 alle ore 10 inaugurazione del Campo Base di lotta degli agricoltori e presentazione alla stampa della piattaforma rivendicativa e del programma delle iniziative
SUL CAMPUS UNIVERSITARIO UN SILENZIO ASSORDANTE
Un silenzio assordante.Un tunnel senza via d'uscita. Oggigiorno sono ancora incerti i tempi di realizzazione del Polo universitario presso l'ex ospedale. Le istituzioni si celano dietro proclami e l'unica certezza oggi è un cantiere aperto, che procede a rilento. Molti sono i giovani Materani che chiedono con insistenza risposte sul destino del Polo Materano che consentirebbe di accrescere l'offerta formativa ed attrarre nello stesso tempo tanti ragazzi anche fuori dai confini Lucani. I lavori presso lo studentato sono pressoché fermi e sono necessari 20 milioni di Euro per completare l'opera. Bisogna recuperare quelle somme dalla nuova programmazione europea 2014-2020 che nel settore dell'Università dovrà necessariamente potenziare l'offerta Materana con l'introduzione di corsi Master nei settori strategici della nostra città, ma soprattutto tempi certi di realizzazione perché l'università materana acquisisca davvero quell'autorevolezza e quel vigore ed uscire dal ruolo marginale che spesso ci ha visti protagonisti in negativo e subalterni al Polo Universitario del capoluogo di Regione. Oggi bisogna investire qui,forti del titolo conseguito ma soprattutto per attrarre eccellenze e sviluppare le peculiarità del territorio.
Massimiliano Amenta( Candidato alle Primarie del Movimento Matera 2020)
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