Dopo l’ambìto riconoscimento internazionale alla Città di Viggiano di “Città Modello” della resilienza, sono continuati i lavori della Conferenza Mondiale sulla Riduzione del Rischio da Disastri organizzata dalle Nazioni Unite a Sendai in Giappone. Nella giornata di oggi (14 marzo) il Sindaco di Viggiano è stato impegnato come speaker alla sessione dei lavori dedicati ai Rischi Tecnologici ed alle politiche di prevenzione e superamento dei danni relativi a questo tipo di rischio.
Di fronte a più di 300 delegati stranieri il Sindaco Amedeo Cicala si è fatto portavoce del lavoro svolto dal Comune, in collaborazione con il Gruppo Lucano, il Comitato della Fondazione di Comunità Lucana Robert Mallet e i rappresentanti del Centro di Geodesia Spaziale di Matera. Lavoro teso appunto alla riduzione del rischio rappresentato dalla presenza di grossi impianti per l’estrazione ed il preprocessamento del petrolio su un territorio ad alto rischio sismico. Durante il suo intervento sono stati evidenziati le azioni di riduzione del rischio messe in atto attraverso il sostegno a dinamiche provevienti dal basso che ha visto l’istituzione locale operare assieme alla più grande Associazione di Volontariato nata nel Meridione d’Italia (il Gruppo Lucano), i principali attori del territorioe e alla cittadinanza tutta.
Il sindaco di Viggiano ha messo in evidenza come, a partire dalla necessità di una conoscenza approfondita dei rischi presenti in Val d’Agri, si debba poi passare ad una fase di rafforzamento delle strutture di intervento in caso emergenziale e delle forme di cittadinanza attiva direttamente impegnate sul territorio, sino a giungere ad attuare una politica di diffusione della cultura della resilienza tra l’intera popolazione. Nella parte finale della presentazione si è messo in evidenza la necessità di creare strumenti innovativi che aiutino i territori, e in particolare il terzo settore, ad avviare azioni che portino alla riduzione dei rischi da potenziali disastri tecnologici innestati da disastri naturali. Tra questi la nascente Fondazione di Comunità Lucana Robert Mallet, che vede una fortissima presenza del terzo settore, rappresenta un esperimento altamente innovativo e che ha destato un forte interesse tra i delegati presenti. La capacità di raccogliere risorse finanziarie sia private che pubbliche attraverso un meccanismo di tipo non-profit e di metterle a disposizione dei territori utilizzando le forme di cittadinanza attiva è stata vista come una risposta giusta al problema di individuare i meccanismi finanziari per sostenere le comunità locali nel processo di rafforzamento della loro resilienza. Giuseppe Guarino, Presidente del Comitato Promotore della Fondazione ha dichiarato: “poter parlare in un consesso internazionale di tale portata di strumenti innovativi quali la Fondazione Mallet e riscontrare un fortissimo interesse per questa idea, rappresenta il punto di partenza per esperimenti e buone pratiche che valorizzino a pieno le grandi potenzialità delle comunità lucane. Penso che puntare su idee innovative che diano soluzioni pratiche ai territori e che si rivolgano con particolare attenzione ai giovani ed alle forme di cittadinanza attiva, sia una carta vincente per le nostre piccole comunità in quanto permette di rafforzare i meccanismi di coesione sociale indispensabili ad avviare un nuovo modello di sviluppo. Non bisogna dimenticare che i riconoscimenti che i lucani stanno ottenendo a questa conferenza sono il risultato di un lungo lavoro che ha visto da tanti anni impegnati migliaia di cittadini che hanno scelto la solidarietà e la partecipazione attiva come modo migliore per esprimere l’amore per la propria terra”.
Fondazione di Comunità Lucana
"Robert Mallet" - comitato promotore
www.fondazionerobertmallet.it
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