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giovedì 11 settembre 2014

CD: DA FESTA MATERA MESSAGGIO PER PROTEGGERE LA BASILICATA E SALVARE IL SUD

Il presente e il futuro del Paese e del centrosinistra; il governo del Mezzogiorno; agricoltura e lavoro per tornare a crescere: sono i tre temi della prima giornata della Festa del Centro Democratico che si apre domani a Matera, l'unica nazionale al Sud di un partito politico. Dopo i saluti del sindaco Adduce, del coordinatore nazionale Bicchielli, Stella Brienza e Sanza, ci sarà il faccia a faccia tra Bruno Tabacci e il vice segretario nazionale del Pd Lorenzo Guerrini (modera Folli, Sole 24 Ore). A seguire tavola rotonda con i Governatori Pittella (Basilicata), Caldoro (Campania), D'Alfonso (Abruzzo) e con Attaguile responsabile Mezzogiorno Cd, Michele Emiliano segretario Pd Puglia (modera Sanza). A concludere l'intensa giornata, discuteranno di lavoro ed agricoltura Nicola Benedetto, Onofrio Giuliano (Confagricoltura), Carmelo Lomonte (deputato Cd), Franco Verrascina (Copagri), Giorgio Mercuri (Fedagri) con le conclusioni del vice ministro all'Agricoltura Andrea Olivero. Abbiamo voluto caratterizzare la festa, che è un ulteriore sostegno a Matera Capitale Europea 2019, sulle problematiche del Mezzogiorno, del governo delle Regioni e dell'agricoltura – sottolinea Nicola Benedetto nella sua doppia veste di segretario amministrativo nazionale e capogruppo Cd in Regione – per dare un contributo efficace e concreto alla stagione che ci attende e che ci vede impegnati a proteggere la Basilicata e salvare il Sud come abbiamo intitolato uno specifico dibattito. Ovviamente nella “protezione” al primo posto c'è tutta la vicenda petrolio e royalties con lo “sblocca Italia”, dopo la scontata decisione del Governo di impugnare la legge regionale, non promette nulla di buono. E non si dica che noi non avevamo messo in guardia il Governatore e il centrosinistra lucano sino a proporre di sforare il patto di stabilità. Bruno Tabacci che ha voluto la festa in Basilicata che considera un laboratorio nazionale che ha già dato risultati importantissimi in occasione delle elezioni politiche 2013, regionali ed europee più recenti, insiste: la festa è l'occasione per rafforzare la nostra “missione” racchiusa in una politica popolare e riformatrice socialmente ispirata, puntando sulla cultura liberaldemocratica e cattolico-liberale che, oggi, non hanno alcuna rappresentanza nel panorama politico italiano. Dobbiamo costruire un raggruppamento più eterogeneo, invece di puntare ad un sistema bipartitico costruttivo e sopratutto rafforzando l'area centrista moderato-progressista del centro sinistra che non può vivere di un partito unico. Se dobbiamo fare un sistema interamente americano facciamolo completamente, senza fare pasticci. Forse sarebbe meglio affrontare una strada diversa, però. Non possiamo definire i processi politici per via legislativa o governare con decreti avendo come prospettiva temporale 1.000 giorni.

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