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giovedì 25 settembre 2014

La Provincia di Potenza, con i suoi 100 Comuni, diventa modello per soluzioni energetiche Smart per Comunità resilienti

Ana Maria Castillo, dell'Ufficio per la gestione dei disastri dell'Onu (Unisdr), elogia il progetto di coinvolgimento delle comunità locali.

«La Provincia di Potenza si candida a diventare modello di comunità “resiliente” grazie ad un'ampia azione strategica che coinvolge 100 Comuni e molti stakeholder pubblici, privati e la popolazione sui temi della gestione del rischio e dell'efficientamento energetico, in ottica di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici.
 
Un'azione che si inserisce in un ampio solco che ci ha visti intervenire, in particolare, con cospicui investimenti, sugli istituti scolastici presenti sul nostro territorio, molti dei quali presentano impianti di energia alternativa di nuovissima generazione». E' quanto ha dichiarato il presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, aprendo i lavori dell’iniziativa “Partenariati Pubblico-Privato-Popolazione e soluzioni energetiche SMART per Comunità resilienti. Cooperazione regionale, sviluppo e nuove opportunità per il contrasto ai Cambiamenti Climatici”, organizzato dalla Provincia di Potenza. 
L'ampio partenariato realizzato dall'Ente, caso unico in Europa (laddove sono state soprattutto le città di medio-grandi dimensioni ad aderire alla campagna ONU delle “città resilienti”), ha attirato l'attenzione e l'interesse dell'ONU, presente a Potenza con Ana Maria Castillo dell'Unisdr, l'Ufficio dell'Onu per la riduzione del rischio da disastri. Castillo ha sottolineato che la Campagna sulla resilienza, al suo quarto anno, ha coinvolto oltre 2.000 città, e tuttavia si è appena all'inizio di un lungo percorso che sul piano locale va a incidere su fattori quali automotivazione e automisurazione, affinché si possano condividere e trasferire le migliori esperienze legate allo sviluppo sostenibile.

La Provincia di Potenza è protagonista anche in Europa rispetto ai temi delle risorse rinnovabili e delle energie alternative, nell'ottica di creare reti sempre più smart (intelligenti), individuare e trasferire buone prassi, ma soprattutto sensibilizzare la popolazione sul corretto utilizzo del territorio e delle risorse. Lo testimoniano i progetti RENERGY (di cui è capofila) e REMIDA (partner), in cui si inserisce l'evento in corso di svolgimento.
Diversi gli esempi di buone prassi proposti durante la mattinata: sul piano locale i progetti del Comune di Potenza, raccontati dall'assessore Leonardo Cuoco, l'azione di efficientamento energetico realizzato dal Comune di Calvello, presentato dal primo cittadino, Gallicchio; e inoltre, a livello nazionale, il progetto “Le Comunità Solari”, illustrato da Beatrice Grasselli, assessore all'ambiente del Comune di Casalecchio sul Reno, e sul piano internazionale alcuni modelli di gestione delle emergenze, narrate da Natalia Tostovrnsik, dell'UNISDR Asia e Regione Pacifica, in collegamento da Bangkok.
«Abbiamo aderito con energia e convinzione alla campagna sulle città resilienti, pur sapendo che non avevamo grandi città da candidare ma un agglomerato di piccoli e piccolissimi centri, ugualmente esposti a fattori di rischio, in particolare sismico e idrogeologico – ha evidenziato Alessandro Attolico, dirigente dell'Ufficio Pianificazione Territoriale della Provincia di Potenza -. La sorpresa, positiva, è stata la piena e convinta adesione dei nostri 100 Comuni, a dimostrazione di una sensibilità diffusa tra gli Amministratori, da trasferire alla popolazione locale. E' il segno che anche le buone pratiche locali possono diventare best practice a livello nazionale e internazionale, allargando gli orizzonti con una visione più globale. D'altro canto, siamo consapevoli che si tratta di processi e progetti che impattano sul fattore culturale, e che quindi comportano un coinvolgimento delle comunità nel medio-lungo termine».
L'assessore Regionale lucano all'Ambiente, Aldo Berlinguer, ha evidenziato come le comunità locali siano chiamate ad un dialogo europeo e internazionale su questi temi, con uno sguardo molto ampio: «La Basilicata è una regione fragile, come gran parte dell'Italia, e occorre fare sempre di più per la tutela del territorio. Anche i piccoli gesti possono fare la differenza, perché abbiamo abitudini ancora poco sostenibili sul fronte ambientale, e quindi dobbiamo acquisire consapevolezza e protagonismo, e non essere solo spettatori. Il “pubblico” non può fare tutto, ognuno ha la sua fetta di responsabilità. Progetti come quelli della Provincia di Potenza hanno lo scopo di aumentare il grado di sensibilizzazione e promuovere confronto e scambio a più livelli».

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