Il paziente si deve attaccare a questa macchina, un giorno sì, un giorno no, per tutta la vita, semplicemente per sopravvivere. La dipendenza dal rene artificiale è una schiavitù che condiziona pesantemente ogni aspetto della vita, dal lavoro ai viaggi, dai rapporti familiari all’utilizzo del tempo libero. Non solo: la dialisi riesce a sostituire solo una parte delle normali funzioni del rene, lasciando il paziente vulnerabile a tutta una serie di problemi di salute. Per fortuna oggi c’è una speranza di vera libertà e salute per le persone dializzate: il trapianto renale restituisce una vita pressoché normale a chi riceve un nuovo organo. Ed è proprio con l’intento di aiutare il malato e i familiari a conoscere e comprendere il “mondo” della malattia renale, della dialisi e del trapianto che ANED ha pubblicato di recente la prima delle Guide Informative, “Quando i reni sono malati”, rivolta ai pazienti che hanno una diagnosi iniziale di Insufficienza Renale, a cui seguirà a breve la Guida “Quando i reni non funzionano più” per i malati in procinto di iniziare la dialisi. Oggi nel nostro Paese sono più di 50.000 le persone in dialisi, oltre 22.000 trapiantati renali e migliaia sono le persone con insufficienza renale cronica che ogni anno iniziano la terapia sostitutiva. Nel complesso, nel nostro Paese, la spesa annuale per tutti i dializzati ammonta alla cifra enorme di oltre due miliardi di euro, circa il 3% della spesa sanitaria nazionale. In Basilicata i dializzati sono circa 460, in trattamento presso 11 Centri dialisi di cui uno privato, oltre 200 i trapiantati, i nuovi ingressi sono in linea con la media nazionale, mentre centinaia sono le persone affette da malattie renali; presso l’ospedale di Matera sono in trattamento dialitico un centinaio di pazienti. L’insufficienza renale cronica è una malattia silenziosa perché spesso non presenta alcun sintomo, colpisce persone di qualsiasi età e razza e può influenzare significativamente la qualità della vita. Si stima che il 10% della popolazione mondiale soffre di malattie renali. In Italia vivono più di 5 milioni di persone che non sanno di essere affette da una malattia renale. Ecco perché è fondamentale conoscere quando si è a rischio e come scoprire se i nostri reni sono sani o hanno problemi e poterli, quindi, tenere sotto controllo. La terapia più valida per rallentare le malattie renali è la prevenzione, la diagnosi precoce e la ricerca. I nefrologi hanno oggi a disposizione strumenti efficaci per rallentare la progressione della malattia renale e rinviare nel tempo l’inizio della dialisi. Recentemente è stato stilato un documento di indirizzo per la malattia renale cronica dal gruppo di lavoro costituito presso il Ministero della Salute, di cui fa parte anche l’ANED. È uno strumento di lavoro utile per tutte le Regioni italiane: ha diversi obiettivi tra cui quello di istituire un registro nazionale delle malattie renali croniche partendo dallo stadio di compromissione moderata della funzionalità renale, la collaborazione con i medici di famiglia per la presa in carico precoce del paziente nefropatico, l’adozione di stili di vita corretti e tanto altro ancora. Prevenzione, dialisi e trapianto sono le fasi fondamentali della battaglia contro l’insufficienza renale: tre momenti di un impegno che ci riguarda tutti, per difendere la salute di tutti.
Il Segretario Regionale
Donato Andrisani

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