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mercoledì 19 marzo 2014

LA VAL D’AGRI ALZA LA TESTA A MARSICO NUOVO CONTRO ENI

E mentre fondazione Mattei fa marketing, ENI tiene svegli famiglie e greggi a Grumento. Non ha funzionato la parata ENI a Marsico Nuovo, la gente non vuole più ascoltare chiacchiere e lo ha fatto capire chiaramente. Si chiede rispetto e attenzione per il territorio che torna così ad essere la priorità assoluta dei suoi cittadini, non più sacrificabile in nome di interessi altri, politico-energetici o economici che siano. Volevano spiegare come la trivella perfora il terreno e come le valvole regolano i flussi, e invece no, non è più tempo di ammaliare gli uditori con ipertecnicismi, le persone chiedono conto di perché dopo vent’anni di esperienza “petrolifera” per la valle, a fronte dell’evidente danno esistenziale per le popolazioni locali, non sia corrisposto un altrettanto evidente beneficio dalla presenza dell’ingombrantissimo ospite. La Val d’Agri, finalmente, oggi pretende rispetto per il proprio territorio, dimostrando così una diversa consapevolezza del suo valore intrinseco e delle opportunità che merita. Non si possono rimandare oltre questioni mai risolte e che continuano a creare sempre lo stesso genere di allarmi. Dal monitoraggio ambientale in poi è un susseguirsi di interventi approssimativi e saltuari. Dove finisce la tecnologia ENI quando si tratta di preservare la qualità della vita, la salute degli abitanti della Valle?
La rappresentazione plastica è ciò che si sta verificando ai danni di un allevamento ovicaprino, con annessa abitazione e caseificio, che produce anche il Canestrato IGP di Moliterno, sito in contrada Traversiti di Grumento Nova. L’ampliamento della centralina di regolazione della famigerata fiamma, ha regalato all’area circostante (tra cui anche un Hotel) un fischio penetrante e costante che solitamente aumenta di intensità durante la notte perché è più intensa l’attività produttiva. I decibel rilevati da ARPAB – in un controllo estemporaneo una tantum e concordato con i controllati, come al solito – sono ai limiti. Due domande: Che monitoraggio è quello fatto in questo modo? Se di giorno i valori sono al limite e di notte aumentano, che significa?
Le tecnologie ENI sono evidentemente troppo evolute per preservare persone, pecore e formaggi, anche perché è Fondazione Mattei ad avere la delega, spesso in combinato disposto con l’Ente Parco, ai prodotti tipici. Fondazione Mattei e ENI hanno infatti capito che è più importante uscire sulle testate nazionali, di loro proprietà o partecipate, raccontando che organizzano eventi e promuovono il territorio, piuttosto che operare realmente per contribuire alle dinamiche di sviluppo duraturo dello stesso. Di più hanno capito che coinvolgere il Parco accentua l’effetto marketing e, non si capisce perché, il Parco si presti regolarmente a questa funzione di garante ambientale, invece di approfondire la sua mission istituzionale che è anzitutto quella tutelare il patrimonio naturale e la biodiversità dei territorio e non di promuovere le sagre con l’ENI. Enormi equivoci di ruoli e funzioni si sono alimentati in questi anni, e oggi solo un nuovo approccio alla questione può ristabilire termini di un confronto che va fondato su pari dignità e reciproco rispetto, da sempre assenti sui tavoli di trattativa. La popolazione di Marsico Nuovo, è decisa in tal senso, come avanguardia di una primavera della Val d’Agri che ha esaurito la pazienza ed ora chiede il conto.

Legambiente Circolo Territoriale Val d’Agri
Legambiente Basilicata ONLUS

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