“Racconti senza fissa dimora”.

E’ tutto pronto in seno alla comunità parrocchiale di Sant’Anna e San Gioacchino per la prima edizione del concorso letterario dal titolo: “Racconti senza fissa dimora”. Partecipano alla “prima” del concorso centocinquanta iscritti. La kermesse culturale è promossa dal C.E.A.C.A. ( Centro Animazione Culturale Aristide ) in collaborazione con il GVS ( Gruppo Volontariato Solidarietà ). Il concorso è gratuito ed è rivolto a tutti quelli che hanno da raccontare una storia di crisi, comunque di cambiamento. Le opere in concorso saranno valutate esclusivamente da una giuria popolare , la proclamazione dei vincitori avrà luogo a Potenza il 22 giugno nei locali della parrocchia di Sant’Anna e Gioacchino nel corso del corposo programma della XXIX edizione di “Quartiere in festa”. Il senso dell’iniziativa è semplice, leggero e consono ad una manifestazione di questo tipo. E’ possibile infatti sopravvivere ai cambiamenti più o meno traumatici che nel nostro dizionario esistenziale comunemente cataloghiamo alla voce crisi? Come si convive poi con gli stress provocati da scelte nostre o altrui, foriere spesso di conseguenze imprevedibili, è che fanno fatalmente, a volte forse in maniera precipitosa, fatto rimpiangere quanto si stava peggio? Con queste domande, legate ad interrogativi forti e coesi ha inizio il concorso, figlio di un lavoro inopinatamente perduto con le difficoltà pratiche, inedite e la codifica di una nuova identità sociale che dalla disoccupazione derivano, il pane sicuro malauguratamente abbandonato, proprio nell’attimo esatto in cui la fortuna ha deciso di darsi alla latitanza, una porta sbattuta su un’esistenza tranquilla ( forse troppo ), il rimorso semiserio per quella volta che non si è riusciti a tenere la bocca chiusa o magari un rapporto chiuso con o senza troppi rimpianti. Insomma tutto diventa un avvenimento particolare, dagli esiti imprevedibili nel bene o nel male.. Sono forse queste le suggestioni del concorso letterario “Racconti senza fissa dimora” ed intitolato appunto: “Stavo meglio quando stavo peggio? Sopravvivere alla crisi” promosso dal C.E.A.C.A e dal GVS.