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sabato 19 gennaio 2013

I CONSIGLI DI COLDIRETTI DONNE IMPRESA PER COMBATTERE LA CRISI

CON IL RITORNO ALL’ECONOMIA DOMESTICA LE FAMIGLIE POSSONO RISPARMIARE FINO AL 30 PER CENTO SULLE SPESE
L’attuazione dei principi e delle tecniche di economia domestica permettono alle famiglie di risparmiare fino al 30 per cento sulle spese quotidiane: dalla riduzione degli sprechi a tavola al bucato, dalla cosmetica alla pulizia della casa.
È questa l’attività avviata dalle donne imprenditrici della Coldiretti nell’ambito del progetto Educazione alla Campagna Amica negli agriturismi e nelle fattorie didattiche. L’attività è stata presentata con esposizioni e dimostrazioni in una prima lezione pratica nel salone dell’economia domestica, a margine dell’Assemblea elettiva nazionale di Coldiretti Donne Impresa a Roma.
La Basilicata è stata rappresentata da Nicla Di Maria, Responsabile regionale di Donne Impresa.
La voce di spesa del bilancio familiare più elevata è quella afferente l’alimentazione, in media 477 euro al mese per famiglia (il 19 per cento).
Si può risparmiare con la riscoperta dei menu degli avanzi che molte imprenditrici insegnano con delle vere e proprie lezioni di cucina nelle fattorie didattiche e negli agriturismi di Terranostra. Polpette, frittate, pizze farcite, macedonie, ecc., non sono solo una soluzione per non gettar via gli avanzi, ma aiutano anche a non dimenticare tradizioni legate ad un passato fatto di cucina povera ma sapiente.
Due italiani su tre (65 per cento) hanno ridotto o annullato lo spreco di cibo per effetto della crisi, secondo un’indagine Coldiretti-Swg. Il 67 per cento degli italiani hanno ridimensionato gli sprechi facendo la spesa in modo più oculato, il 59 per cento utilizzando quello che avanza per il pasto successivo, il 40 per cento riducendo le dosi acquistate e il 38 per cento guardando con più attenzione alla data di scadenza.
In Italia gli sprechi dal campo alla tavola fanno perdere cibo per oltre dieci milioni di tonnellate e gli sprechi alimentari equivalgono a un valore annuo di ben 11 miliardi di euro.
Secondo l’indagine Ipsos del 2012 in media finiscono nella pattumiera dei lucani circa 19 euro di alimenti al mese (la Basilicata è comunque tra le regioni più attente). I lucani sono però poco oculati se si considera l’attenzione dedicata agli acquisti (solo il 44 per cento della popolazione si dichiara attenta a comprare solo lo stretto indispensabile).
La possibilità di risparmiare non si ferma però al cibo.
Si possono preparare i saponi in casa, le maschere di bellezza naturali, usare il latte guasto per pulire l’argento, fare un bagno antistress al rosmarino, togliere le macchie di inchiostro sui vestiti dei bambini al ritorno da scuola con una semplice mescolanza di aceto e latte in parti uguali. Sono soltanto degli esempi non esaustivi di ciò che a casa possiamo fare.
Si tratta di reperire semplici ingredienti e avere un po’ di tempo disponibile a fare della pratica.
“È una iniziativa che permette di fare economie e di ridurre gli sprechi” ha affermato Nicla Di Maria “ma anche di combattere l’inquinamento con prodotti naturali, economici e semplicemente alla portata di tutti. Basta imparare a conoscere le proprietà dei molti prodotti che la campagna offre e utilizzare le diverse combinazioni, sapientemente tramandate dalla tradizione, per avere ottimi risultati a bassissimo costo”.
“Fare di necessità virtù” ha concluso Di Maria. “La necessità di far quadrare i conti nelle proprie case deve spingere tutti ad un uso sostenibile delle risorse, e la crisi può rappresentare anche un’opportunità di cambiamento in positivo delle proprie abitudini personali”.

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