Dovendosi sempre per legge dello stato attribuire per le regioni meridionali l’85% del 7% alla regione ed il rimanente 15% ai comuni che ospitano pozzi produttivi, la cifra delle royalties effettivamente percepite dalla Regione Basilicata assomma a 174 milioni 675 mila euro, devolvendosi ai comuni euro 30 milioni 825 euro. Sorge allora alla luce di questo calcolo una domanda: ma il presidente conosce realmente una cifra di quanto la regione incassa dalle royalties degli idrocarburi estratti? Parrebbe di no, almeno alle parole che chiunque potrà controllare sono state pronunciate in quella conferenza stampa, nonché in diverse altre occasioni. Ma il presidente è persona scaltra e certamente da questa cifra maturata avrà sottratto quanto la regione ha sinora devoluto in virtù della legge regionale che istituisce il P.O. Val d’agri dal montante delle royalties incassate dal 1997 al 2010, quindi dalla cifra totale di 636 milioni di euro in entrata nelle casse regionali, secondo il lucido ragionamento presidenziale, occorre sottrarre la cifra di 349 milioni, quindi oltre il 54% della cifra totale, cosa che in chiave attuale ridurrebbe la cifra di 174 milioni a poco oltre 94 milioni di euro, riducendosi ancora nella strana mimetizzazione di questa posta di bilancio fino a quella “cinquantina di milioni” che altre volte erano 60, altre ancora 70.
- Quale è l’ammontare delle royalties percepite dalla Regione Basilicata negli anni 2010, 2011 e nel periodo 2012 sin qui trascorso?
- Esiste ed è producibile un preciso schema degli impieghi di queste cifre?
- Quanto percentualmente di queste cifre è entrato nel bilancio di parte corrente, quindi nelle spese di gestione, e non nelle spese per investimenti strutturali?
- Quale è l’ufficio responsabile del trattamento di questi dati finanziari in entrata?
- Quale ufficio regionale o funzionario, se esistente, è diretto responsabile della verifica dei livelli di estrazione, volgarmente conosciuti come contatori?
Noi diamo dei numeri, aspettiamo quelli istituzionali.
Miko Somma, segretario regionale di Comunità Lucana.
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