Per affermare l’einaudiano diritto a poter “conoscere per deliberare”, a partire dal giugno 2007 ci siamo battuti per ottenere che la Regione Basilicata approvasse “l’anagrafe pubblica delle attività degli eletti e dei nominati”. La relativa proposta di legge, presentata da un nutrito gruppo di consiglieri, il 23 novembre 2010 è stata approvata all’unanimità, diventando legge della Regione Basilicata: la n. 32/2010. Purtroppo tocca constatare che a due anni di distanza alcuni impegni non sono stati affatto mantenuti e che quindi la Regione Basilicata non rispetta la sua propria legalità. L’obiettivo dell’anagrafe era quello di far crescere il tasso di trasparenza dell’Ente Regione per consentire ai cittadini di poter controllare l’operato degli eletti e dei nominati e agli eletti di far conoscere il loro operato. Dopo due anni, giova ripeterlo, alcune notizie restano di fatto “riservate” e in non pochi casi la ricerca di altre risulta essere piuttosto farraginosa. L’art. 4 della legge n.32 prevede la pubblicazione sul portale basilicatanet dei bilanci dei gruppi politici con relativi allegati. Ebbene, due anni dopo, cliccando alla voce “trasparenza” troviamo pubblicato solo uno scarno rendiconto relativo al periodo maggio-dicembre 2010. Dallo stesso risulta che gli 11 gruppi presenti in Consiglio hanno ricevuto nel sopra citato periodo 334.000 euro ai sensi dell’art.6 della L.R. n. 8 del 1998. Di tutta evidenza siamo ben lontani dalle cifre elargite dalla Regione Lazio. Infatti, ripartendo i 334.000 euro di cui sopra per i 30 consiglieri regionali lucani, abbiamo una media 11.132 euro a consigliere per 8 mesi, destinati alle spese di funzionamento dei gruppi. Il tasso di trasparenza, però, è decisamente basso e sarebbe opportuno fornire informazioni dettagliate sul come i denari in oggetto siano stati spesi dai gruppi. Il deficit di trasparenza non riguarda solo i bilanci dei gruppi, ma si registrano anche le seguenti lacune rispetto a quanto disposto dalla legge:
- assenza della pubblicazione della dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari, prevista dall’art. 3 comma g;
- assenza del prospetto delle presenze ai lavori del Consiglio, della Giunta e delle Commissioni e relativi voti espressi sui provvedimenti adottati dagli stessi, previsto all’art. 3 comma i;
- assenza del prospetto con gli atti presentati da ogni singolo consigliere, previsto dall’art. 3 comma l;
- assenza del registro delle spese complessive nell’esercizio dell’attività politico istituzionale, previsto dall’art. 3 comma m;
- non è stato pubblicato l’elenco delle proprietà immobiliari dalla Regione e loro destinazione d’uso, previsto dall’art. 4 comma c;
- non è stato pubblicato l’elenco relativo agli incarichi affidati dalla Regione, dalle società partecipate e controllate, ecc., previsto all’art. 4 comma f;
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