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giovedì 27 settembre 2012

LA SANITA’ AL MACELLO: “Lettera aperta dei dipendenti dell'ospedale di Stigliano(MT) ai cittadini”

Si sa, in tempi di crisi i Paesi normali tagliano gli sprechi e finanziano l’innovazione. Ma l’Italia non è un Paese normale, è il paese della corruzione e delle clientele. E siccome la maggior parte degli sprechi sono dovuti al sistema di potere instaurato dai partiti nelle Amministrazioni dello Stato, si tagliano i servizi e si conservano i “costi clientelari” della politica.
Lo sanno tutti, ad esempio, che in Italia “si prescrivono milioni di esami inutili (esami del sangue, Radiografie, Ecografie)”, oppure che si prescrivono farmaci in maniera allegra e impropria; che “spesso i materiali di consumo vengono pagati di più per gratificare mediatori e corruttori”; che le manutenzioni date a ditte esterne costano molto e producono poco; che “attraverso la esternalizzazione dei servizi (mensa, lavanderia, pulizie ecc.) si assegnano appalti ai clienti dei partiti che governano le Asl”; che si fanno investimenti assurdi, come quelli di ammodernare i piccoli ospedali prima di chiuderli.
Così come sanno tutti, compreso i sindacati, “quanti primari inutili e direttori incompetenti sono arrivati a dirigere strutture semplici, complesse o dipartimentali grazie alle raccomandazioni”, oppure “quanti fannulloni e imboscati pascolano nei vari uffici”. Quanti incarichi di responsabilità vengono elargiti ai protetti di questo partito o di quel sindacato. Quante consulenze e quanti accreditamenti di servizi privati si assegnano per mantenere le filiere politiche. Lo sanno tutti, tranne chi dirige le Asl italiane. Perché per loro è normale mantenere questo sistema. Però quando scoppia qualche scandalo, la frase di rito è sempre la stessa:
“NOI NON SAPEVAMO NULLA”.
Insomma, mentre la sanità va al macello, e le Regioni affogano nei debiti, la Magistratura (non la politica) scoperchia il pentolone del malaffare, mettendo a nudo una realtà raccapricciante: un po’ ovunque, gli onesti galantuomini che ci amministrano si spartiscono legalmente una montagna di denaro pubblico, scaricando sui cittadini i costi del loro spudorato affarismo.
Eppure, come sempre, nessuno si accorge mai di niente. Nessuno che senta il dovere di denunciare, o di opporsi a questo sistema che all’Italia costa, secondo la Corte dei Conti, più di 65 miliardi di Euro all’anno.
La menzogna, dunque, è la sola virtù alla quale la politica scellerata sa appellarsi, inscenando, pietosamente, un’autodifesa che è peggio dell’inganno: “non sapevamo nulla” dicono tesorieri, segretari di partito, ministri, parlamentari, governatori regionali, imprenditori, quando vengono presi con le mani nel sacco. Come quei politicanti ai quali regalavano case, ferie, conti bancari, gioielli, lauree, senza che loro, poverini, ne sapessero nulla. E sono ancora tutti al loro posto!! “Non sappiamo nulla”. Questa, insomma, è la parola d’ordine!!!
Questa malattia ha ormai contagiato non solo il centro ma anche la periferia, per cui sembra che i fatti accadano per conto loro, senza che la politica possa interferirvi. Prendiamo l’esempio del nostro ospedale: da dieci anni è iniziata un’opera di demolizione che ha soppresso tutti i reparti, ha dimezzato il personale, ha eliminato quasi tutti i servizi. Eppure gli assessori regionali, i direttori generali, i nostri sindaci e certi sindacati, come se niente fosse, ancora dicono che l’ospedale non si tocca, che stanno organizzando il suo rilancio, che devono potenziare il territorio. E bla bla bla. SONO PATETICI!!! E PURE BUGIARDI!!!
L’ospedale è ormai definitivamente chiuso da 5 anni. Mentre i servizi territoriali per cronici (Lungodegenza, Riabilitazione, Geriatria, Hospice) sono serviti solo come specchietti per le allodole. Infatti (nessuno ne sa nulla, ovviamente) la Riabilitazione e la Geriatria sono state chiuse, parte del personale messo in mobilità, la Lungodegenza e l’Hospice provvisoriamente accorpati in un’unica area, e insieme al Laboratorio, alla Radiologia e al P.S. destinati, a breve, alla soppressione.
Però, guai a parlare di chiusura dell’ospedale. Guai a dire che il diritto alla salute nelle aree interne è negato. Guai a dire che ci sono gli sprechi di cui parlavamo. Non è vero niente. Addirittura il nostro sindaco è pronto a giurare, sulla fascia tricolore, che anche lui “non sa nulla”. Lui sta studiando il modello toscano, da mischiare con quello emiliano, che sarà, alla fine, come quello americano. E intanto che studia, qualche entità sconosciuta distrugge tutto. Ecco, questo è il panorama desolante in cui viviamo. Questa è la classe dirigente che ci amministra. Il “nulla” che si nasconde dietro l’omertà più assoluta. Dunque, non è il qualunquismo che alimenta l’antipolitica, ma sono l’omertà e l’affarismo: due malattie croniche che divorano l’anima dei partiti, uccidendo sul colpo la politica.
P.S.: Ma lo sa il nostro sindaco che il giorno 29 settembre 2012, per le stesse ragioni che noi denunciamo, la popolazione di Pisticci, i comitati civici e l’Amministrazione comunale terranno una manifestazione di protesta per la difesa del presidio di Tinchi???

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