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mercoledì 23 marzo 2016

MICHELE NAPOLI(FI) SU VERTENZA GREEN POWER TECNOLOGY.

“Le vicende tutt’altro che rassicuranti della Green Power Technology, espresse dai lavoratori dell’azienda in Piazza Mario Pagano, ripropongono la necessità di invertire la tendenza rispetto ad un modello di sviluppo industriale, quello degli incentivi alle imprese, che tanto sta a cuore al Centrosinistra lucano e che negli ultimi anni ha lasciato sul campo solo morti e feriti”. E’ quanto sostiene il Capogruppo di “Forza Italia” in Consiglio Regionale, Michele Napoli, che nel commentare il grido d’allarme lanciato dai lavoratori dell’azienda di Tito Scalo contro il rischio di disimpegno territoriale della struttura, ha evidenziato come “alla prova dei fatti, il sistema degli aiuti alle imprese si è trasformato in un boomerang di cui sono manifestazioni evidenti le sorti di aziende come EcoSunPower di Atella, la Lucana Calzatura di Maratea, la Filatura della Valle di Vitalba, la Standartela di Sant’Angelo Le fratte, la Daramic di Tito o la Sinoro di Baragiano”. Ad avviso di Napoli trattasi “di un modello di sviluppo fallace, dal quale il Governo regionale proprio non riesce ad affrancarsi” ed ha attaccato la misura nota come “Pacchetti Integrati di Agevolazioni che “hanno una dotazione finanziaria complessiva di 92 milioni di euro e che prevedono la concessione ai progetti di sviluppo industriale di un contributo massimo pari a sette milioni di euro”. L’esponente azzurro, nel ricordare la storia del tessuto produttivo lucano degli ultimi anni, ha sottolineato come la stessa “è piena di esempi di aziende costituite con i contributi pubblici, che hanno chiusi i battenti dopo qualche anno o, peggio ancora, dopo qualche mese, con l’effetto di avere arricchito pseudo imprenditori a tutto discapito dei lavoratori e dei contribuenti”.
Per il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale occorre dunque cambiare registro e “concentrare gli sforzi nella predisposizione di misure di contesto, in grado di favorire e consolidare le iniziative economiche del territorio”.
Nel sottolineare quel che a suo dire necessità al comparto produttivo lucano per resistere alla competitività ed agganciare la ripresa, Napoli ha indicato alcune priorità tra le quali “la riduzione del gap infrastrutturale, l’allentamento della stretta creditizia, lo sviluppo di progettualità in grado di recepire le risorse destinate all’innovazione e alla ricerca diffusa, il miglioramento delle performance delle strutture amministrative regionali, e la diminuire la pressione fiscale sulle imprese” definendo le stesse come “gli antidoti veri alla desertificazione industriale”.

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