E’ quanto afferma in una nota il segretario regionale dell’UGLM, Giuseppe Giordano.
Per il sindacalista, “se un trentenne single non può costruirsi un futuro perché lavoratore precario, il 50 enne con moglie e figli giovani spesso da mantenere, una volta perso il lavoro, vede il proprio futuro distrutto nel nostro territorio. I lavoratori di mezza età faticano ad inserirsi nel mondo del lavoro dopo un licenziamento, le aziende spesso accampano scuse come l'essere troppo vecchi per quel lavoro o non intenzionate ad assumere: per l’UGL, in realtà se proprio vogliono assumere, preferiscono il giovanotto di belle speranze figlio di famiglia che si accontenta anche di uno stage per fare curriculum, trascurando il ruolo determinante dell'esperienza maturata dal lavoratore più adulto. Sono in Basilicata tanti i giovani che guardano al futuro con legittima preoccupazione e si chiedono, anche a 50 anni, “cosa fare da grande” sempre più disponibili a lavorare all’estero. La strada che porta al lavoro, a ogni modo, è sempre più tortuosa in tutti i paesi lucani e molti nostri laureati continuano a fare esperienze molto lontane dal “posto fisso” tant’è non l’hanno neppure sperimentato mai e forse non avranno la possibilità di valutare personalmente se sia un’esperienza “noiosa” o meno. Dobbiamo dare una svolta a tale fenomeno, si può mettendo insieme unitariamente tutte le forze, Regione, mondo sociale, imprenditoria e sindacato affinché l’occupazione in Basilicata – conclude il segretario dell’UGLM, Giordano – non deve essere per i giovani come un enigma privo di soluzione. In Basilicata un terzo di loro alla ricerca vana di un posto, vive comprensibilmente con i timori relativi all’occupazione”.
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