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giovedì 26 luglio 2012

Giustizia: la Giunta regionale di Basilicata e il Presidente Vito De Filippo esprimono sostegno all’iniziativa del PRNTT e sottoscrivono la lettera del Prof. Andrea Pugiotto.

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Segretario Radicali Lucani

A inizio luglio ci eravamo rivolti alle massime cariche istituzionali della Regione Basilicata, ad iniziare dal Presidente Vito De Filippo, per chiedere un aperto sostegno alla lettera/appello redatta dal prof. Andrea Pugiotto e sottoscritta da 130 docenti universitari tra costituzionalisti e penalisti. Una lettera che Marco Pannella ha definito “uno straordinario documento culturale, scientifico e politico”. Di cosa parliamo è noto, o per lo meno dovrebbe esserlo se in questo paese non si consumasse un quotidiano attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, che ha reso fino ad oggi impossibile l’esplodere di un grande dibattito sulla questione giustizia e sul suo putrido percolato carcerario. Sì,usiamola questa parola: G-I-U-S-T-I-Z-I-A! Bancarotta della giustizia. Usiamole le parole: T-O-R-T-U-R-A. Questo sono le nostre carceri, luoghi di tortura per l’intera “comunità penitenziaria”.
Un testo quello dei professori rivolto al Presidente della Repubblica, nel quale emerge forte l’eco di quanto da tempo andiamo denunciando e documentando: il nostro Stato da oltre trent’anni viola impunemente il dettato costituzionale e Convenzioni internazionali a tutela dei diritti umani che pure abbiamo recepito, ratificato e sottoscritto. Un testo in cui prende corpo e vita quella “prepotente urgenza” evocata e poi rapidamente dimenticata, un testo nel quale vive la denuncia forte e documentata, perfettamente sintetizzata da quel incessante ripetere di Marco Pannella che “occorre interrompere la flagranza di reato contro i diritti umani e la Costituzione”. Dalla Giunta regionale di Basilicata, dal Presidente Vito De Filippo è giunto un segnale importate di condivisione, di consapevolezza di un’urgenza che rischia di travolgerci. Eravamo certi di trovare ascolto, e questo ascolto si è concretizzato nell’approvazione della Delibera di Giunta n.995 recante ad oggetto: ”Iniziativa del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito: Presa d’atto, condivisione e sottoscrizione della lettera/appello “Una questione di prepotente urgenza” rivolta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla questione giustizia e delle carceri”. La Giunta regionale di Basilicata, recependo e facendo propria la lettera/appello redatta dal prof. Pugiotto, ha acceso un faro, una luce e indicato una rotta. La decisione della Giunta regionale lucana è atto politico di grande importanza, al quale spero non tocchi la stessa sorte della lettera/appello recepita e sottoscritta dalla Giunta stessa. Il Governo della nostra regione, Il Presidente della Giunta e l’intera Giunta regionale all’unanimità(7 voti a favore) hanno deliberato di chiedere al supremo garante del dettato costituzionale, il Presidente Giorgio Napolitano, di inviare un messaggio alle Camere “affinchè il Parlamento eserciti finalmente le proprie prerogative per dare una contestuale risposta, concreta e non più dilazionabile, sia alla crisi della giustizia italiana, che al suo più drammatico punto di ricaduta: le carceri”. Mi auguro che questa Delibera, che mi permetto di definire importante quanto il testo che la stessa recepisce, non venga resa clandestina. Una impegno quello della Giunta regionale lucana che da continuità alla decisione della Regione di partecipare alla “II marcia per l’amnistia, la giustizia e la libertà” e al recente e straordinario dibattito che il Consiglio regionale ha dedicato allo stato delle carceri. Dalla Basilicata e dalle sue massime cariche istituzionali sta arrivando un segnale importante all’intero paese. Importante quanto la decisione di parte del ceto dirigente lucano di sottoscrivere la tessera del Partito Radicale. Un partito, il PR, che gioverà ripeterlo è una libera associazione di persone che intende perseguire obiettivi di diritti umani e di democrazia oltre le frontiere, oltre i partiti, oltre i confini della politica tradizionale. Un Partito, il PR, che non partecipa, in quanto tale, ad alcuna competizione elettorale. Nel prendere atto di una decisione della Giunta regionale, che segue le delibere approvate dal Consiglio Provinciale di Potenza e dalle Giunte comunali di Latronico e Tito, affermiamo che è forse giunto il momento di interrogarsi sulla banalità di un male che ci sta consumando e che fa si che il disastro, l’urgenza, la flagranza di reato, la condizione “letteralmente criminale del nostro Stato”, la bancarotta della giustizia, i suicidi di detenuti e agenti, l’illegalità, nemmeno vengano percepite in tutta la loro gravità. Eppure il 19 luglio, la CEDU(Corte Europea dei Diritti Umani) ci ha condannato una volta di più per la violazione dell’art.3 della Convenzione sui diritti umani, che gioverà ricordarlo recita: “Nessuno può essere sottoposto a tortura o a trattamenti inumani o degradanti”. Eppure, la stessa Corte ci ha più volte condannato per la irragionevole durata dei processi e quindi per la reiterata, sistematica violazione dell’art.6 della Convenzione. A conti fatti e alla luce di quanto esposto dai professori, c’è da prendere atto che quando Marco Pannella definisce il nostro Stato un delinquente professionale non esagera affatto.

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