In un contesto economico caratterizzato da crisi profonda in tutto il territorio nazionale assume, nel territorio della Basilicata, un forte impatto la vicenda dei 132 lavoratori oltre a decine di lavoratori delle aziende esternalizzate, dei servizi complementari e delle rispettive famiglie. Attendono di conoscere di più sul proprio futuro occupazionale anche attraverso i propri rappresentanti della politica nazionale e quindi ad essi hanno espresso la propria necessità di un'interrogazione parlamentare. Il dr. Zucchelli amministratore di Coop Estense in una intervista di metà luglio dichiarava riferendosi agli investimenti di Coop Estense in Puglia e Basilicata: “Viviamo nel territorio e siamo fortemente radicati, quindi se ci sono problemi sociali gravi come quelli legati all’occupazione, è nostro dovere occuparcene. La visione della cooperativa è legata alla solidarietà, tesa a unire il nord e il sud del paese. Penso che sia intanto un'operazione importante per il Paese, dimostriamo, cioè, ai grandi operatori stranieri che in Italia c'è ancora chi sa fare e vuole fare al loro posto. Diamo ad una realtà territoriale la possibilità di difendere valori e l'occupazione. Ci sono centinaia di posti di lavoro in discussione e noi proveremo a salvarli insieme alla produzione locale”. Nonostante queste dichiarazioni, oggi i lavoratori interessati si trovano ad affrontare una difficoltà nuova: la mancanza totale di un confronto trasparente sul loro futuro. I lavoratori Carrefour esprimono profonda preoccupazione per l'andamento che sta assumendo la trattativa nazionale relativa al passaggio di proprietà da Carrefour a Coop dei punti vendita di Matera, Brindisi e Bari. In particolare, nel corso dell'incontro tenutosi a Roma in data 9 settembre, Coop Estense ha espresso da una parte la volontà di ricorrere alla CIGS per le figure e per i profili professionali che non ritiene attualmente utili (circa il 50% dei lavoratori) e dall'altra esplicita l'intenzione di procedere a nuove assunzioni di personale part-time. Ancora una volta appare evidente la volontà di procedere ad azioni di ristrutturazione dei punti vendita a spese degli attuali lavoratori. Il piano passa attraverso l'organizzazione lower cost, tipica di strutture in crisi di fatturato. Tale piano prevede un’organizzazione del lavoro fondata su una semplificazione dell’organico attualmente impiegato, un abbassamento dei livelli di inquadramento, l’introduzione di flessibilità di orari e turni e l’impiego quasi esclusivo di personale assunto a tempo parziale (massimo 24 ore settimanali). Tale percorso è completamente in contraddizione con le norme che disciplinano la CIGS e soprattutto appare chiaro che il ricorso, in questa fase, agli ammortizzatori sociali non è finalizzato al rientro in servizio dei lavoratori interessati. I lavoratori ribadiscono, come già espresso in sede del confronto nazionale, la diversità del punto vendita di Matera rispetto all'insistenza con cui Coop Estense presenta le difficoltà di bilancio e di fatturato delle strutture acquisite. Il ricorso ai tagli da attuare a Matera è un pretesto per attuare politiche di totale flessibilità sul personale. E' già stata espressa la volontà ferma e determinata di risolvere in maniera trasparente e condivisa l'aspetto relativo alla riduzione del costo del lavoro partendo dalla certezza di disporre, in questo momento, di una struttura commerciale che non ha mai vissuto, nei suoi 10 anni di apertura, di momenti di crisi. I lavoratori vogliono discutere senza nessun pregiudizio le prospettive del punto vendita di Matera nei tempi idonei ad un confronto sereno e trasparente. Chiediamo, quindi, maggiore responsabilità e maggior impegno da parte di tutti per una migliore e più rapida soluzione di questa vertenza.
I lavoratori Matera
Nessun commento:
Posta un commento