Un servizio pubblico televisivo pro-petrolio, una liaison consolidata. E’ quanto emerge leggendo le numerose interrogazioni presentate dalla parlamentare del M5S Mirella Liuzzi - membro della Commissione Vigilanza RAI - aventi come oggetto alcuni programmi televisivi che sembrerebbero voler convincere i telespettatori che trivellazioni e ambiente possano pacificamente coesistere in Basilicata. L’ultima interrogazione sul tema, presentata in questi giorni, ha come oggetto una puntata de “i Giganti” andata in onda su Rai 1 poche settimane fa. Protagonista del servizio il “Centro oli di Viggiano” della Val d’Agri in cui si esegue una prima lavorazione del petrolio estratto in lucania. Il Centro Oli di Viggiano, conosciuto dagli abitanti della valle per i cattivi odori e per le impressionanti “fiammate” che emette, è stato oggetto svariati atti parlamentari del MoVimento 5 Stelle nati dalla forte preoccupazione delle ricadute negative dell’attività del Centro sulla popolazione e sull’ambiente lucano. La parlamentare richiama nell’interrogazione gli articoli del contratto RAI che rimandano a principi quali imparzialità, lealtà e pluralismo dell’informazione. Rispetto a quest’ultimo, durante il servizio andato in onda il 20 settembre sono stati intervistati un tecnico ambientale, un allevatore del posto, un’imprenditrice e un giornalista. E tutti gli altri? Non pervenuti. Nessuno spazio a comitati, associazioni e istituzioni che ritengono le estrazioni petrolifere pericolose per l’ambiente e che propongono soluzioni diverse all’uso dei combustibili fossili. Neanche una parola sulle immissioni in atmosfera di idrogeno solforato prodotte dal Centro e pericolose per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Qualche parola è stata spesa invece per sottolineare l’aspetto positivo del mercato del petrolio: l’occupazione. “Ci sono famiglie che vivono grazie al petrolio e chi invece magari lo vede come qualcosa di totalmente negativo” ha dichiarato Silvia Grosso - tecnico ambientale - intervistata nel programma. Eppure da fonti ENI, risulta che attualmente il petrolio abbia prodotto per i lucani solo 208 posti di lavoro. Ma allora, quante sono le famiglie che vivono grazie al petrolio?
Mirella Liuzzi “Chiediamo ancora una volta alla RAI se questo modo di fare sia una scelta comunicativa ben precisa a favore delle compagnie petrolifere e a sostegno della politica di governo che tenta di servirsi del servizio d’informazione pubblico per creare consenso attorno alle attività estrattive che interessano particolarmente la nostra terra. Ci sentiamo presi in giro. Dovremmo a questo punto dedurre che la RAI stia volutamente ignorando le nostre richieste che si limitano oltretutto al rispetto delle clausole del contratto di servizio”. La prossima settimana sarà in discussione alla Camera la riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo. “Il servizio pubblico - continua Mirella Liuzzi - versa nel buio più assoluto a causa di un esecutivo e di una maggioranza incapaci di elaborare una buona legge. Tra pochi giorni in Italia sbarcherà Netflix, la più grande piattaforma di streaming on demand. Lo scenario in cui la Rai si muoverà nei prossimi mesi è in costante evoluzione, come affronterà le sfide che si andranno a delineare? Se governo e maggioranza hanno davvero intenzione di rendere la Rai indipendente dal potere politico allora dovranno considerare le nostre proposte. La posizione del M5S è da sempre quella di liberare la RAI dai partiti e dalla loro influenza anche dai programmi d’informazione come quelli oggetto delle interrogazioni prima citate”.
Mirella Liuzzi - Portavoce M5S alla Camera dei Deputati
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